Fonti purtroppo attendibili annunciano le nuove tendenze della moda: le grandi griffe abbandonano il Monte Dodici e scendono a fondovalle. Sarà l’anno – il biennio, il triennio: oltre la moda di norma non va – della ciabatta, del sabot, dell’infradito, del sandalo. Stop ai tacchi vertiginosi e via libera al cic-ciac sincopato su pavimenti e marciapiedi. Nulla di male in sé: raramente, per non dire quasi mai, gli oggetti disegnati dalle grandi maison sono ridicoli, grotteschi o, peggio, privi di gusto (l’assenza di gusto è un crimine infinitamente più grave del cattivo gusto: tra le due cose corre la stessa differenza che passa tra una donna brutta e una donna insignificante; la prima può essere seducente come una dea, intrigante come una Circe, irresistibile come una strega, mentre la seconda è solo una triste iattura). Ma in questa discesa in pianura...