Il mio amore per Renzi è tardivo. E come gli amori dell’età adulta, serenamente critico. Proprio perché gli riconosco il coraggio di cui è invece fisiologicamente priva una classe “dirigente” impegnata solo a durare, non gli perdono (non gli perdono più) errori di comunicazione grandi come autobotti. La comunicazione – aziendale, pubblicitaria, istituzionale, politica – è sempre il risultato di una riflessione, di un pensiero. Razionale, coerente, progettuale; oppure, come avviene purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi, dettato dalla pancia. O peggio da consigliori modesti sino all’inadeguatezza. La comunicazione politica è, molto spesso, strumentale. E’ inevitabile. Non mi scandalizzo, è ovvio sia così. Il messaggio che Renzi ha sentito la necessità (il dovere?) di esprimere sul bambino inglese malato senza speranza, mi ha sbigottito. Credo e spero sia stato mal consigliato,...