Cucciolo d’uomo?

By on Lug 1, 2017 in Comunicazione

Il mio amore per Renzi è tardivo. E come gli amori dell’età adulta, serenamente critico. Proprio perché gli riconosco il coraggio di cui è invece fisiologicamente priva una classe “dirigente” impegnata solo a durare, non gli perdono (non gli perdono più) errori di comunicazione grandi come autobotti. La comunicazione – aziendale, pubblicitaria, istituzionale, politica – è sempre il risultato di una riflessione, di un pensiero. Razionale, coerente, progettuale; oppure, come avviene purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi, dettato dalla pancia. O peggio da consigliori modesti sino all’inadeguatezza. La comunicazione politica è, molto spesso, strumentale. E’ inevitabile. Non mi scandalizzo, è ovvio sia così. Il messaggio che Renzi ha sentito la necessità (il dovere?) di esprimere sul bambino inglese malato senza speranza, mi ha sbigottito. Credo e spero sia stato mal consigliato,...

Sangue e merda

By on Mag 30, 2015 in Comunicazione, Contemporaneità

Chi segue con un minimo di assiduità questa fanzina, sa bene che cerco di evitare come la peste l’argomento politica. Per l’affetto che nutro loro e per il timore di annoiarli, che è la cosa peggiore che possa capitare in questa nostra vita terrena (è un vegano, un talebano, un amante dell’Ikea? Tutto, tutto sarà perdonato, la noia no). Eppure politica deriva da greco politikè, ovvero ciò che attiene alla città, sottinteso che occuparsi della città, ovvero della polis, sia un’arte. Eppure io che evidentemente sono parecchio balengo continuo ad appassionarmi alla politica. A trovarla coinvolgente. Seducente. Disgustosa. Affascinante. Deprimente. Insomma, tutto e il suo contrario, meno che noiosa. Sarà noiosa la politica in Russia, visto che di fatto non c’è: un dittatore ne fa le veci e qualcos’altro che fa rima con. Sarà noiosa in Danimarca, dove a...

L’Expo non visto da lontano

By on Mag 17, 2015 in Comunicazione, Contemporaneità

C’è chi dai fatti genera un’interpretazione e chi, al contrario, s’industria per trasformare un’opinione in fatto. C’è poi una terza categoria, quella dei fatti inesistenti. Se ne occupa Luca Sofri nel suo “Notizie che non lo erano. Perché certe storie sono troppo belle per essere vere“, edito da Rizzoli. Non era vero, spiega Sofri, “il complotto per uccidere Obama”, né che un padre volesse far bocciare il figlio, né che fosse stata trovata l’agenda di Paolo Borsellino, né la foto di Elizabeth Taylor nuda, né che Papa Francesco uscisse la notte di nascosto dal Vaticano“. Nonostante non fossero vere, “queste storie, insieme a tante altrettanto inventate, sono state spacciate per vere da testate che dovrebbero avere la nostra fiducia”. Grazie a Internet, prosegue Sofri “i giornalisti di tutto il mondo si...

Colpa

By on Mag 23, 2014 in Contemporaneità

C’è sempre una colpa, o più di una. E di conseguenza c’è sempre un colpevole, o più di uno. E’ una costante del carattere italiano ben sintetizzata dal detto “piove, governo ladro”. La colpa di questi ultimi tre giorni è il dibattito elettorale, che ignorando l’Europa è deragliato (colpevolmente) su temi più bassamente domestici. Per Antonio Polito de “Il Corriere della sera” la colpa è di Grillo che “appicca incendi per prendere voti senza l’onere di proporre soluzioni”. Ma anche (“ma anche, ma anche”) da Renzi che si sarebbe “fatto imporre l’agenda”. (Pare che la dettatura dell’agenda, la definizione dell’agenda, la rincorsa dell’agenda, lo smarrimento dell’agenda, sia la stele di Rosetta della politica italiana). Più icastico, o forse più lapidario, e forse persino...

Il dilemma

By on Mar 23, 2014 in Contemporaneità

Un tempo, non molto tempo fa, era una scelta elettiva: gli editoriali di Eugenio Scalfari stimolavano, coinvolgevano, educavano persino. Poi, non molto tempo fa, quella che per molti della mia generazione è stata una guida laica, un “vice-padre” che aiutava a pensare, se messa a parlare con il Papa ed è diventata via via più permalosa di una scimmia di Benares. Non che tra le due cose ci sia necessariamente una connessione, ma è andata così, come sa bene la povera Spinelli rea di non essere allineata al Nostro riguardo ai ragazzi del Five Stars. E così oggi i suoi domenicali sono diventati parodie, un ottimo pretesto per resistere cinque minuti in più in sella alla cyclette in palestra. Domenica scorsa Berlinguer come Papa Francesco + bastonatura a Renzi; oggi – dopo il film di Veltroni, Berlinguer e la cultura del PCI coerente rispetto al Partito d’Azione,...