Non amo particolarmente la scrittura di Pennac, “Storia di un corpo” esclusa. Questa ovviamente non è una notizia, ma solo la premessa dell’inattesa soddisfazione che ho provato leggendo una sua dichiarazione al Festival di Pordenone: si fanno molti libri ma poca letteratura, ha affermato. Scienziati, sportivi, giornalisti, manager, per non parlare dei politici, scrivono (o si fanno scrivere da esseri resi abbietti dal bisogno come me) i loro libri (belli o brutti che siano) sostiene Pennac. Peccato che questa non sia letteratura. Letteratura la fanno solo quelli che campano di essa medesima. (E qui il nostro mi cade dal seggiolone perché in puro stile product placement mi cita la Ferrante – e vabbè – e poi il Giordano (sic!) quali esempi di letterati puri). Scelte discutibili a parte, riguardo al resto penso abbia ragioni da vendere. Diciamo, così a spanne e un tanto al...