Ci sono letture che hanno il dono di risuonare a lungo nella mente nonostante le asperità le rendano più impegnative di una domenica all’Ikea. “L’ordine del tempo” (Adelphi, 14 euro) di Carlo Rovelli è una di queste. Carlo Rovelli persegue i tre doveri aurei dello scienziato, più un quarto: ricerca, insegnamento, divulgazione scientifica. Se l’importanza delle prime due è intuitiva, la terza è diventata vitale. Quando la collettività smette di riconoscere alle istituzioni scientifiche e al “fare scienza” il ruolo di agenti di progresso e civilizzazione, sono guai e grossi: il medioevo prossimo venturo è dietro l’angolo. Così tra una gara e l’altra a chi ne sa di meno ma urla di più, fare divulgazione scientifica sta diventando più importante del fare ricerca. Solo le società che sanno distinguere i miti dai fatti, le saghe dalle dimostrazioni e le leggende...