Una menzogna lunga un secolo

By on Feb 22, 2025 in Contemporaneità

Appartengo a una generazione che teneva la Storia in gran conto. La Storia e in subordine la Geografia erano il combustibile che alimentava le nostre pressoché infinite discussioni. La politica teneva banco, ne eravamo quasi tutti innamorati nel modo insensato e infantile che segnò gli anni Settanta prima che da stupidissimi diventassero di piombo. Si perseguiva la Storia con una acribia degna di un rabbino chassidico nella convinzione che da essa nascesse la comprensione della realtà. Disprezzavamo le falsificazioni quanto e più dell’ignoranza, convinti che la seconda poteva essere colmata dallo studio, mentre la prima era il frutto della disinformazione pianificata. Così, neppure il più roccioso stalinista avrebbe negato che sì, l’Unione Sovietica aveva sottoscritto un patto con la Germania nazista per poi procedere alla serena spartizione della Polonia, all’invasione delle...

Caverne

By on Feb 16, 2025 in Letteratura

Immagino siano molti quelli che si rivolgono agli Antichi con affettuosa sufficienza. Un automatismo inevitabile, convinti come siamo che l’incivilimento sia un processo progressivo che l’umanità compie quasi senza avvedersene; e così considerare inferiore il passato diventa è un’ovvietà a cui non si fa più caso. Malgrado ciò qualcuno più avveduto, magari aiutato dall’età, è giunto a chiedersi se le genti che bruciavano gli Ugonotti e le streghe di Salem fossero così diverse da noi. (Detto sottovoce per la vergogna, l’università di Auschwitz insegna). Diciamo che tra i nostri superiority complex è forse il meno insensato. I segni tangibili del progresso – giusto per fare un esempio: la vita media e la qualità della vita, le libertà e i diritti delle persone – rendono impossibile rimpiangere secoli di paura, frustate e pellagra. C’è poi un dato di fatto indiscutibile: qualsiasi...

Non ci sono gatti, solo interpretazioni

By on Feb 8, 2025 in Contemporaneità

  Fedele alla regola che da un grande libro se ne trae un pessimo film, per amore del libro e della magistrale traduzione visiva che ne diede Visconti eviterò di guardare la nuova versione del Gattopardo. Tra le molte sconcezze annunciate pare che Concetta, la figlia sottomessa del Principe di Salina, venga trasformata in “una ragazza dal carattere ribelle che non vuole stare in silenzio”. Che dire poi di Kim Rossi Stuart che trasforma la sua ignoranza in vantaggio artistico? “Sono arrivato in uno stato verginale. Non avevo mai letto il libro né visto il film e reputo che sia stata una fortuna. Ho un’età, 55 anni, che coincide con quella del personaggio, il Principe di Salina, e ho una prospettiva sulla vita molto simile. Un misto di disincanto, ironia e malinconia”. Come si fa poi a coprire sei puntate partendo da uno smilzo testo originale? Nessun problema: basta prendere poche...

Pensare stanca

By on Feb 2, 2025 in Filosofia, Letteratura

A che ora è la fine del mondo? La fine di quel Novecento che Hobsbawm definì “secolo breve” e a quanto pare così breve non fu (meglio diffidare degli storici quando usano la penna del pubblicitario). Secondo Michele Serra la fine del mondo è il momento in cui si è insediato il Trump 2. Se mi è concesso di partecipare a questo gioco innocuo quanto insignificante come quasi tutte le cose innocue, a mio avviso la fine del mondo corrisponde a un’indagine demoscopica pubblicata nei giorni scorsi dal Times. Secondo la ricerca il 52% degli intervistati tra i 13 e i 27 anni, ovvero la famosa Generazione Z, ritiene che il Regno Unito sarebbe un posto migliore “se ci fosse un leader forte al potere che non debba preoccuparsi di elezioni e Parlamento”. Un terzo degli intervistati sostiene inoltre che “sarebbe meglio che ci fosse l’esercito a guidare il Paese”. Non male. Ma poiché al peggio non...