Mister Sacco

By on Lug 5, 2020 in Contemporaneità

Da qualche settimana nello spazio dedicato ai Peantus il Post.it pubblica uno degli episodi più significativi della striscia: la storia del successo di Charlie Brown nelle vesti di “signor Sacco”. Antefatto: al bambino tira-e-molla è comparsa una voglia spaventosa a forma di palla da baseball sulla crapa. La nasconde indossando un sacchetto della spesa. Così concitato si presenta al campeggio estivo dove, incredibilmente, viene eletto “Presidente” dagli altri ragazzini e vive momenti di straordinario successo. Salvo scoprire che se si leva il sacchetto dalla testa la delusione degli astanti è più sicura di un lunedì di pasquetta sotto la pioggia. Nemo profeta in patria eccetera eccetera.

Da qualche altra parte leggo che secondo il Desi (l’indice che misura l’economia e la società digitale delle nazioni europee) l’Italia si colloca quart’ultima. Dietro noi stanno, con rispetto parlando, solo Romania, Grecia e Bulgaria. A confinarci in fondo alla classifica sono il 26° posto sul capitale umano, il 23° posto sull’integrazione digitale del sistema economico e il 18° sulla digitalizzazione dei servizi pubblici”. Inevitabile pensare a come potremmo utilmente spendere i miliardi del famoso Recovery Fund se, almeno per una volta, anche noi decidessimo di ficcarci un sacchetto sulla testa e, come il povero Charlie Brown, di non farci riconoscere per gli imbecilli che siamo.

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