Come ben sappiamo – ce l’ha ricorda pure il buon vecchio Hegel in una spassosa polemica di tanto tempo fa – nella notte nera dove tutte le vacche sono nere, tutto appare indistinto e quel che è peggio indistinguibile. Tutto uguale, nessuna differenza.
Eppure, lo sappiamo sin da bambini, la differenza c’è sempre. E neppure le vacche nella notte nera sono necessariamente tutte nere.
È una legge di natura che riguarda tutti noi. E insieme a noi ogni manifestazione del genere umano: creativa, produttiva, organizzativa, logistica.
Sabato scorso nella notte nera di un Corona che più nero non si può, abbiamo inviato una mail ad un punto vendita Carrefour di Milano. Ci era stato segnalato dal provvidenziale passaparola di Barbara, un’amica puntuale ed efficiente come solo gli insegnanti in pensione. Non so se sia l’iniziativa (intelligente) di un singolo punto vendita o conseguenza della politica commerciale dell’insegna: più probabile la seconda. Quello che so (cioè quello che mi riguarda in questo momento) è che il normale ordine – uova, riso, pasta, detersivi – che per settimane la mia inesausta compagna ha inutilmente tentato di effettuare con Esselunga on-line- è arrivato puntuale come un raffreddore di stagione ieri lunedì 20 aprile, alle ore 21 e 45.
Due garbati giovanotti – mascherati e guantati come d’ordinanza – scaricavano davanti all’ascensore di casa. Il pagamento è stato effettuato tramite pos.
In molti dicono che nulla sarà più come prima. Gli otto sfaccendati che mi leggono con qualche regolarità sanno che nutro molti dubbi in proposito; e che invece nutro parecchie certezze. La più importante: una volta acciuffato il vaccino (quasi) tutto tornerà come prima. Alcune cose però sono destinate a cambiare e parecchio. Dubito che torneremo tanto presto a inscatolarci nei grandi mall di periferia. E dubito che continueremo a premiare imprese, marche e sistemi distributivi che non possono (non sanno o non vogliono) mettere i clienti in primo piano. I quali come le famose vacche, sono neri, ma anche gialli, rossi e persino bianchi e di conseguenza hanno esigenze, problemi e gusti diversi.
Ci ricorderemo dei piccoli imprenditori e dei loro negozi e negozietti, di chi per salvare sé stesso e la propria attività ha saputo dare una mano anche a noi. Potrebbe essere il nuovo paradigma – paradossi della storia – di un capitalismo dal volto finalmente umano.