Quelli che hanno la bocca ma non i soldi

By on Mag 2, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

“C’hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame”. Così cantava Fabrizio De André in “La mia ora di libertà”, una delle sue (poche) canzoni non del tutto riuscite. Forse anche i giudici della Cassazione la conoscono. Hanno annullato la condanna per furto inflitta dalla Corte di Appello di Genova a uno straniero senza fissa dimora sorpreso a rubare un pezzo di formaggio e una confezione di würstel, valore complessivo 4 euro e 7 centesimi. “Il fatto non costituisce reato”, ha affermato la Cassazione. Non è punibile chi ruba al supermercato piccole quantità di cibo per far fronte alla “imprescindibile esigenza di alimentarsi”.

Che il cibo sia un diritto, che nessuno – ma proprio nessuno – debba patire la fame, dovrebbe essere un’ovvietà. Evidentemente serviva una sentenza a sancirlo. (Chissà se diverrà legge anche da noi la norma votata all’unanimità dall’Assemblea di Parigi che vieta ai grandi supermercati e ai centri commerciali di buttare prodotti ancora buoni rimasti invenduti).