“Il nostro dovere è curare più persone possibile nel modo migliore possibile. È un impegno eccezionale e non sappiamo quanto durerà questa epidemia. La gente deve sapere però che il nostro sforzo durerà fino a quando sarà necessario. Vedere spegnersi Mattia * sarebbe un incubo. Ma cedere al protagonismo e dimenticare di remare tutti in silenzio e nella stessa direzione, sarebbe peggio. La sconfitta risulterebbe collettiva e irreparabile: lo spettro della pandemia dilagherebbe nel disastro del pandemonio”.
(Raffele Bruno, direttore del reparto di malattie infettive del policlinico San Matteo di Pavia. Fonte: Repubblica on-line) *Mattia è il paziente 1, giovane uomo, sano e sportivo