Ti farà ridere, ti farà piangere, ti farà pensare.

By on Dic 16, 2022 in Contemporaneità, Letteratura

“Passavano per più profondi semplicemente perché scrivevano peggio.” La frase virgolettata è del più grande scrittore del Novecento. Si riferisce agli autori di narrativa, ma ho l’impressione che valga anche per chi scrive saggi o più banalmente articoli su riviste e giornali. Proust da cui ho tratto la citazione, ha compiuto la sua rivoluzione – la Recherche è un’opera rivoluzionaria – utilizzando nella scrittura del suo romanzo il più tradizionale dei linguaggi: avulso da sperimentalismi come da tentazioni avanguardistiche. Scrivere bene significa scrivere in modo chiaro e comprensibile? O meglio: scrivere bene significa aver qualcosa da dire – possibilmente anche di nuovo e di originale – ed esprimerlo in modo intellegibile prim’ancora che gradevole? La categoria dei ciurlatori nel manico, ovvero di chi si sottrae alla promessa compiuta alla dèa comunicazione, è vasta...

Gesù era ebreo

By on Nov 27, 2022 in Letteratura

Confesso che di Amos Oz apprezzo assai di più saggi piuttosto che le opere di narrativa. Non è un giudizio critico né tantomeno ha pretesa di esserlo. Per chi come me poco sa della vicenda israeliana, Oz era un riferimento capace di fare chiarezza morale prim’ancora che politica: è stato tra i primi a sostenere la soluzione dei “due Stati” per il conflitto arabo-israeliano dopo la guerra dei Sei giorni. Due sue affermazioni dànno un’idea della forza del suo carattere e del pragmatismo della sua visione: “Anche un’occupazione inevitabile è un’occupazione ingiusta” e “Non sono un pacifista, faccio parte del campo per la pace”. Per questo la sua scomparsa ha aperto un vuoto: viene a mancare l’intelligenza di un uomo profondamente onesto. Ma ben al di là della pur fondamentale questione israeliana, è la profondità con cui Amos Oz affronta l’infinitamente più...

I vecchioni di Stoccolma

By on Ott 7, 2022 in Letteratura

Come ogni anno nella stagione delle piogge, delle frane e degli smottamenti si celebrano i Premi Nobel. Come ogni anno le scelte destinate a far discutere riguardano i premi alla Letteratura e alla Pace, essendo le altre categorie (Economia, Fisica e Medicina) territorio impraticabile per i comuni mortali. Letteratura e Pace, come nocciola e pistacchio, non si negano quasi a nessuno. Perché tutti leggiamo, e tutti (o quasi) consideriamo la pace un valore assoluto. Sicché dopo il verdetto dei vecchioni di Stoccolma ci riteniamo in diritto di dire la nostra. Come parla il lettore sprovvisto della patente di critico e, soprattutto, di un’adeguata tribuna? Parla la lingua del consumo, la sola di cui dispone, aderendo alla proposta d’acquisto che il Premio come tutti i premi sottende; oppure si sottrae evitando di versare l’obolo indicato sul retro di copertina. Come si sceglie il Nobel per...

La sera andavamo in piazza alle nove

By on Ago 20, 2022 in Contemporaneità, Letteratura

Questa che state per leggere è una microstoria. Un viaggio nella memoria generato da una festa di compleanno. Contesto notoriamente assai più rischioso di un soggiorno a Zaporižžja. Sono sempre stato affascinato da quella branca della storiografia che va sotto il nome di microstoria. Nata sul finire degli ’70, è una metodologia d’indagine i cui esponenti prendono criticamente le distanze dalla concezione della storia come attività retorica che interpreta testi e non eventi. Le microstorie prendono le mosse da prospettive personali poiché secondo questa ipotesi di ricerca “ogni configurazione sociale, culturale, economica è il risultato dell’interazione di innumerevoli strategie individuali… laddove le strategie sono opzioni all’interno di campi di possibilità… spinte da sentimenti, credenze, motivazioni; hanno in sé i caratteri del progetto e quelli della necessità. Un nome fra tutti,...