Ecco il caso di un libro di poesie che trova il suo lettore, afferma Iosif Brodskij a conclusione di “Un’immodesta proposta”, uno dei saggi raccolti in “Dolore e Ragione”. Partiamo da qui, dai giri strani che fanno i libri. Brodskij racconta che quando ancora viveva a Leningrado conobbe un tale che traduceva meravigliose poesie di Robert Frost in russo. Il traduttore gli mostrò il libro, la copertina segnata dall’impronta di uno scarpone e l’effigie STALAG#3B, timbro di uno dei campi per prigionieri alleati in Francia. Dopo aver compiuto un lungo viaggio il libro aveva trovato il suo lettore; e il lettore uno dei poeti preferiti. Vera oppure frutto d’invenzione, non so. Inutile dire che la seconda ipotesi mi pare molto più attraente. Questa storia Brodskij “poeta laureato” con le insegne del Nobel la racconta nel corso di una conferenza (ben retribuita, specifica lui) alla Library of...