Quelli che confondono l’Aida con la Marcia Reale

By on Ott 12, 2015 in Contemporaneità, Letteratura

Puntuale come una cambiale arriva lunedì e sulle pagine culturali di Rep ecco l’entusiastico elogio di Saviano per il Nobel attribuito a Svetlana Aleksievich, l’ormai nota giornalista- scrittrice ucraino/bielorussa (o viceversa). L’entusiasmo di Saviano – che si spinge persino a parlare di evento epocale –  non è tanto per la signora quanto perché, finalmente, viene premiata anche la non-fiction a lungo (da sempre) considerata serie “B”. E qui il nostro scomoda pure Gay Talese (e chi altrimenti? gli altri interpreti del “romanzo verità” e del new jornalism sono un po’ morti) il quale sdegnatissimo paragona la condizione degli scrittori di non-fiction agli emigranti messi in quarantena a Ellis Island. Che ciascuno porti l’acqua al suo mulino è noto, così come ogni scarafone è bello a mamma sua. Ma che Saviano, coraggioso uomo di mondo qual è, confonda la...

Ottobre è tempo di premiare

By on Ott 8, 2015 in Contemporaneità, Letteratura

Pur approdato da tempo alla beata età del dubbio critico, me ne sto tuttavia felicemente abbarbicato ad alcune semplici ma rocciose convinzioni. Due delle quali sono: uno – la porchetta va mangiata calda (e giammai riscaldata!) avvolta in un panino, la bocca innaffiata da un bicchiere di rosso (Sagrantino di Montefalco, piuttosto che Montecucco Sangiovese). due – l’attribuzione del Nobel per la Letteratura è (di norma) fatta a membro di segugio. Sulla porchetta non credo sia necessario dilungarsi: la regola l’ho imparata dal mio amico Sandro, quello che sta in Toscana. Per quanto riguarda il Nobel, il motivo che porta a scelte scriteriate sono i criteri (spesso se non sempre) politici più che estetici adottati da vecchioni del Nord provinciali e assai rancorosi. (Chi è l’Uomo Nero dell’anno? L’invasore della Crimea, il sobillatore dell’enclave stalinista ucraina, il...

Molti libri, poca letteratura?

By on Set 18, 2015 in Letteratura

Non amo particolarmente la scrittura di Pennac, “Storia di un corpo” esclusa. Questa ovviamente non è una notizia, ma solo la premessa dell’inattesa soddisfazione che ho provato leggendo una sua dichiarazione al Festival di Pordenone: si fanno molti libri ma poca letteratura, ha affermato. Scienziati, sportivi, giornalisti, manager, per non parlare dei politici, scrivono (o si fanno scrivere da esseri resi abbietti dal bisogno come me) i loro libri (belli o brutti che siano) sostiene Pennac. Peccato che questa non sia letteratura. Letteratura la fanno solo quelli che campano di essa medesima. (E qui il nostro mi cade dal seggiolone perché in puro stile product placement mi cita la Ferrante – e vabbè – e poi il Giordano (sic!) quali esempi di letterati puri). Scelte discutibili a parte, riguardo al resto penso abbia ragioni da vendere. Diciamo, così a spanne e un tanto al...

Un’estate con Proust

By on Lug 19, 2015 in Contemporaneità, Letteratura

Quello che è toccato in sorte alla Recherche è in tutto e per tutto simile al destino dell’Antimafia e della Resistenza: se ne straparla a sproposito, se ne fa professione producendo badilate di retorica dell’ignoranza. Il veleno migliore, oltreché il più sicuro, per ammazzare qualsiasi cosa per sette generazioni consecutive. Per l’Antimafia e la Resistenza, quest’ultima il più nobile atto di ribellione politica e civile di un popolo altrimenti aduso alla servitù, non c’è più speranza, svuotate come sono entrambe di senso e significato dalla indefessa opera dei normalizzatori di regime, e anche la Recherche – detto per inciso, una volta per tutte e tutto d’un fiato: il punto più alto e (probabilmente) conclusivo della letteratura occidentale così come siamo abituati a concepirla – non sta molto bene. Come accade a tutte le opere che amiamo definire “classici”, ovvero ciò che...