Qualche sera fa per la serie “La lezione dei maestri” di Rai 5 c’era Eva Cantarella. Ripresa tra le aule della Statale e il suo studio spiegava perché è importante studiare il mondo antico. Oltre a mille altri buoni motivi sosteneva che “aiuta a relativizzare i fenomeni del nostro tempo insegnandoci che, sotto altra veste, sono già accaduti”. Ovvero, la storia si ripete; e le scelte che crediamo epocali, come pure i nostri umani affanni, qualcun altro ha dovuto affrontare e magari subire. (Relativizzare è un esercizio di virtù stoica che andrebbe insegnato già dalle elementari). Poiché la penso come Eva, la conobbi tanti anni fa quando ebbi la fortuna di correggere le bozze del suo “Norma e sanzione in Omero”, non riesco a fare a meno di testi squisiti e ahimè non di così facile lettura come invece il titolo lascerebbe supporre (“I greci hanno creduto ai loro miti?”, il Mulino)....