Prefazioni

By on Lug 20, 2019 in Letteratura

Alzi la mano chi legge le prefazioni. Noiose come il curling, il più delle volte scandalosamente inutili alla comprensione del testo. Destano il sospetto di una marchetta dell’editore che con poco, due bacetti una carezzina, coccola la sua scuderia di autori, referenti, sodali e cliens. Una prefazione non si nega a (quasi) nessuno. (Basti pensare allo sciocchezzaio che uno stuolo di copy-writer di minor o maggior talento è costretto a vergare in nome e per conto di Sindaci, Assessori, Direttori, Sovraintendenti, Promotori e Sponsor che avvilisce il catalogo di ogni mostra d’arte che si rispetti). A volte le prefazioni sono opera dell’autore; e qualche volta sono più d’una poiché premettono la prima edizione dalle successive. E’ allora che, occhio alla penna, vale davvero la pena di leggerle. La prefazione della prima edizione italiana di “Intellettuale ad Auschwitz” (Bollati...

L’amico siciliano

By on Lug 18, 2019 in Letteratura

Non volevo parlarne. Ma il catenaccio di Repubblica è irresistibile: “Morto a 93 anni il geniale inventore del commissario da 30 milioni di copie”. Inevitabile pensare all’Ulrich de “L’uomo senza qualità” messo in crisi dal pugile e ancor più dal cavallo che rispettivamente avevano chi combattuto e chi corso “genialmente”.  Lungi da me pensare che l’avverbio non si attagli all’opera di Camilleri (in realtà lo penso eccome, ma è un’altra storia). Il disturbo me lo dà il legame logico proposto esplicitamente dal titolista: poiché ha venduto 30 milioni copie, non può che essere geniale. È una logica perfetta, indiscutibile. Ma perfetta per ragionare come il Cav. Berlusconi di ascolti sulle sue tv negli anni d’oro. Perfetta per definire il formaggio Philadelphia una squisitezza, una bontà: un prodotto “geniale”, un capolavoro di marketing; è consumato ogni anno da milioni di persone nel...

Perdite

By on Giu 9, 2019 in Letteratura

“Il libro a domicilio è comodo, ma il lettore perde il suo librario, che lo guida nella scelta” dichiara Carla Bernini, ideatrice insieme al marito Luca Nicolini della libreria “Nautilus” di Mantova e di quell’invenzione incredibile che è il Festival della Letteratura. Frequento librerie da quando ho imparato a leggere. Per piacere, per necessità, per lavoro. Ricordo anche di aver lavorato da ragazzo in libreria, una lontana estate di tanti anni fa. Fu quella la volta in cui una signora, elegantissima come spesso accade in provincia, mi chiese di essere “guidata nella scelta”; aveva urgente necessità di un metro e cinquanta lineare di libri con la costola rossa per fare pendant con la tappezzeria. Quanti sono (quanti erano) i librai realmente in grado di “guidare la scelta”? Ricerca persino più sofferta delle armi di distruzione di massa nell’Iraq di Saddam Hussein. Da che mondo è...

Sulla rilettura

By on Nov 6, 2017 in Letteratura

Perchè rileggere, se non si è lettori di professione. I lettori di professione sono gli storici della letteratura, i filologi, i linguisti, chi a qualsiasi livello si occupa di critica. Leggere e rileggere il corpus delle opere che riguarda il loro ambito di ricerca è parte essenziale del mestiere. Ma per tutti gli altri, per il comune e normale lettore, qual è il senso della rilettura considerando la mole sterminata della produzione e il poco tempo disponibile? Innanzitutto il piacere. Ci sono pagine che assicurano un inarrivabile godimento anche alla decima o quindicesima rilettura: lo scontro di Dartagnan con le guardie del Cardinale, Odisseo alla prova con l’arco, l’ingresso di Swann annunciato dallo scampanellio nel giardino di tante Léonie… e potrei continuare a lungo. La seconda ragione è il cambiamento. Rileggere un’opera, un capolavoro assoluto ma anche...