Il mestiere di leggere

By on Mag 24, 2020 in Letteratura

Tra le tante citazioni citabili di Philip Roth, Paolo Di Paolo su Rep del 21 maggio ci propone questa: “La gente non legge pensando all’arte: legge pensando alle persone”. Magistrale e, con buona pace di chi non sapendo scrivere fa il critico letterario, definitiva. Come si trasforma un personaggio in persona, ad esempio Nathan Zuckerman, questo Roth si guarda bene dello spiegarlo: d’altra parte lui fa lo scrittore mica il critico. Del resto in casi come questo le spiegazioni “tecniche” – ammesso che vi siano – sarebbero del tutto inutili; consideriamo il personaggio “persona” nel momento stesso in cui avviene la sospensione dell’incredulità, e iniziamo a nutrire per il personaggio divenuto persona sentimenti di avversione o empatia, affetto o disgusto. E questo può avvenire dopo cinque righe come dopo cinque pagine, piuttosto che mai. Quando Swann, Huckleberry...

Dialogo tra una professoressa di Italiano e lo studente Lorenzo (in onore del grande Guzzanti)

By on Mag 7, 2020 in Letteratura

Professoressa: Oggi parleremo di populismo. Lorenzo hai idea di cosa sia? Lorenzo: No Profe Professoressa: Allora, come al solito, iniziamo consultando un buon vocabolario. Secondo la Treccani populismo è “l’atteggiamento ideologico che, sulla base di principî e programmi genericamente ispirati al socialismo, esalta in modo demagogico e velleitario il popolo come depositario di valori totalmente positivi. In ambito artistico e letterario, rappresentazione idealizzata del popolo, considerato come modello etico e sociale”.  Hai capito Lorenzo? Lorenzo: “Ecchila qua, ‘naltra volta la Treccani… Mica tanto Profe. Mi farebbe un esempio? Professoressa: Ma certo (estrae dalla cartella una giornale e lo apre davanti alla classe). Guardate qua. È il torneo letterario di Robinson, il settimanale di “La Repubblica” dedicato alla cultura. Al torneo partecipano lettori che si candidano a far da...

I russi sono matti

By on Gen 27, 2020 in Letteratura

Ho comprato e poi letto (le due cose non sono sempre congiunte) i “I russi sono matti. Corso sintetico di letteratura russa” di Paolo Nori per la buona ragione che me l’ha consigliato uno di cui mi fido. In verità, non l’ha consigliato direttamente e personalmente a me ma, fateci caso, una cosa funziona – letteratura, cinema, pittura e persino la retorica politica – quando sembra che l’autore stia parlando proprio a te. Il guaio di “I russi sono matti” è la premessa; i quattro scioperati che mi leggono sanno quanto detesti le introduzioni e le premesse. Quelle di Nori sarebbero anche divertenti e parecchio, se non che la sua scrittura imita quella di Baricco, del Baricco quando è stanco e gli viene fuori il birignao di Salinger quando Salinger fa parlare il giovane Holden con l’intonazione e le cadenze che l’hanno reso l’adolescente di riferimento del Canone Occidentale (scritto...

Il sorriso consapevole

By on Dic 5, 2019 in Contemporaneità, Letteratura

Parrebbe che l’urlo, l’insulto, il vaffa, stiano finalmente passando di moda. Il condizionale non è d’obbligo, ma la prudenza sì. (Più difficile che invece s’attenui l’antisemitismo, la bestia millenaria che il nostro lassismo quieto e compiaciuto, il piacere filisteo del quieto vivere, periodicamente dà per chetata). È il clima delle piazze sardinesche dove, per il momento almeno, si respira l’aria che i nostri vecchi raccontavano ci fosse alla fine della guerra, un breve periodo di tregua che seguiva al sollievo dello scampato pericolo. “Nulla di ordinario”, il racconto dei giorni che Michal Rusinek trascorre accanto a Wislawa Szymborska dall’assegnazione del Premio Nobel sino alla di lei morte, è la lettura raccomandata per questi nostri giorni di (ritrovata?) normalità. La vita quotidiana di una meravigliosa poetessa che vive come scrive: l’ironia, l’orrore per l’esposizione e la...