Sorride sornione sulla copertina del “Venerdì di Repubblica” che Marco Cicala, l’autore del pezzo, con serafica perfidia definisce “un filo equino alla Fernandel”. Ma, indiscutibilmente, al pari di Clint Eastwood e Anna Magnani, Camus possiede solo due posture facciali e la seconda è il volto pensoso alla Bogart con sigaretta d’ordinanza. L’articolo è un gradevole pretesto per parlare della pubblicazione delle 865 (!) lettere d’amore che Maria Casarès e Albert Camus si scambiarono nel corso della loro lunga e travolgente – “come un film da cineteca” precisa l’occhiello – storia d’amore Morti gli amanti e morta pure la moglie dello scrittore, la figlia Catherine ha dato il visto si stampi. Bompiani si è assicurata i diritti e (coraggiosamente) pubblica “Saremo leggeri”, un augurio più che una promessa visto che il volume consta di 1558 pagine che vengon via come si dice...