Doppio scandalo

By on Gen 16, 2022 in Letteratura

Ho incontrato Daniel Mendelsohn leggendo una recensione. Non cito l’autore. Fa parte della compagnia di giro che se le dice e se le canta scambiandosi aggettivazioni (indimenticabile, imperdibile, il meglio degli ultimi dodici mesi) come chicchi di granturco per attirare i piccioni. Ho usato il verbo incontrare perché gli autori si incontrano quando vogliono gli dèi. Come le storie d’amore non sono previste programmazioni. E’ un’epifania, avviene solo nella virtualità discreta della pagina, mai – assolutamente mai – nei cafarnao dei festival e dei reading. Saper narrare è già un miracolo, perché mai pretendere che l’autore sappia anche commentare con intelligenza ciò che ha scritto e – iddio ne scampi e liberi – persino sappia leggere con maestria le sue pagine? Scrivere e recitare, si sa, sono due arti lontane tra loro come il tofu dal gorgonzola. L’autore le cui pagine ci...

L’anno del pensiero magico

By on Dic 27, 2021 in Letteratura

Ho sempre temuto il pensiero magico. Sentimento che nel tempo si è trasformato in insofferenza. Un conto è leggere “Il ramo d’oro” di Frazer o i lavori di Malinowski sulle credenze soprannaturali nelle società primitive, un altro è imbattersi in “pensieri magici” nella quotidianità di un mondo che ha la presunzione di ritenersi moderno ed evoluto. In proposito mi pare illuminante la tesi di Sigmund Freud: il pensiero magico dell’uomo primitivo è simile a quello del bambino, entrambi ritengono che la realtà sia influenzabile secondo i propri desideri; magia intesa come onnipotenza del pensiero, caratteristica che secondo Freud accomuna bambini, animisti e adulti nevrotici.  Naturalmente un conto sono le invenzioni dell’infanzia (Walter Benjamin ce ne offre una melanconica testimonianza nella raccolta di racconti autobiografici “Infanzia berlinese”) un altro le follie di chi...

Parola di cane

By on Dic 16, 2021 in Letteratura

Ogni tanto qualcuno mi chiede come si impara a scrivere. Di solito rispondo chiedendo di quale scrittura si stia parlando, se funzionale o creativa. La prima si può apprendere, la seconda no. Tra le due corre la differenza che c’è tra gli artigiani e gli artisti. Nel migliore dei casi i primi, dopo ragionevole apprendistato, scrivono per i giornali o per la pubblicità; i secondi invece inventano le Emma Bovary, le Anna Karenina, le Duchesse di Guermantes, le Molly Bloom. Come si diventa artisti della scrittura? Come lo sono diventati i signori Flaubert, Tolstoj, Proust, Joyce. Scrivendo come pazzi dal mattino alla sera, scontenti la sera di ciò che avevano scritto al mattino. Non certo andando a scuola di scrittura. Anche perché le scuole di scrittura un tempo non esistevano. Da chi imparavano? Come Montaigne dai grandi del passato, e occasionalmente da qualche altrettanto grande...

Una donna

By on Dic 1, 2021 in Letteratura

Ho incontrato Hilary Mantel una domenica mattina di fine estate. “Robinson”, il sorprendente inserto di Repubblica che riesce nell’impresa di pubblicare nelle stesso numero Emmanuel Carrère e Nino D’angelo, aveva dedicato la copertina a quella che per me era una perfetta sconosciuta. Di lei non avevo letto neppure una riga. Peggio, non sapevo neppure chi fosse. Per ragioni che mi sono del tutto sconosciute ho un po’ di problemi con le persone obese. Provo nei loro confronti un’avversione ingiustificata quanto profonda, la stessa che anima il gesuita nei confronti del selvaggio che pur privo del Dio cristiano si mostri felice della sua placida ignoranza; una spiegazione la potrebbe dare Susan Sontang nel suo “Malattia come metafora”: la malattia come colpa, la malattia come lato oscuro della nostra coscienza. Così l’obesità, la grassezza, la cicciosità bulimica, l’orrida pesantezza del...