Il sole di Tromso

By on Giu 26, 2015 in Contemporaneità, Filosofia

Pare che a Tromso il Ramadam sia un problema molto doloroso. Per alcuni fedeli ciò è un bene: se non è doloroso il Ramadam varrebbe meno (o non varrebbe affatto). Per la cronaca Tromso è una ridente cittadina norvegese situata a 344 km a Sud del Circolo Polare Artico. Poichè il Ramadam cade ogni anno in un giorno differente, ogni tanto capita nei mesi estivi. Pare che per i 900 musulmani norvegesi, fedeli immigrati + locali convertiti, sia un incubo: a Oslo d’estate il giorno dura 20 ore, al Circolo il sole praticamente non tramonta mai. Per i fedeli il dilemma è non si mangia e non si beve oppure si trasgredisce, mentre per tutti gli altri che fortunatamente non hanno di questi problemi, la questione è ancora più semplice. E contemporaneamente molto più difficile. Come si può vivere (serenamente) nella contemporaneità rispettando i diritti di chi – musulmano, cristiano o...

La scelta di Eva

By on Apr 26, 2015 in Contemporaneità, Filosofia

Considero il perdonismo una delle più perniciose malattie senili della nostra società. Si perdona quando non ci si può più vendicare; si perdona per mutualità, ovvero per meglio continuare a trasgredire certi del perdono altrui; si perdona per ipocrisia, laissez-faire, menefreghismo, indifferenza, quieto vivere. (Come insegna il senatore Razzi, farsi i “membri propri”, non giudicare, è una scelta di “civiltà”: la miglior premessa al perdonismo). Il perdonismo come il buonismo non ha nulla a che fare col perdono e con la bontà perchè nega (cancella, rimuove, abbuona) insieme alla colpa anche la responsabilità. Cosa quest’ultima che non può essere cancellata neppure se la si gettasse in un buco nero di Hawkings (a proposito, aveva ragione, i buchi neri esistono). Non c’è perdono autentico – e quindi neppure bontà – senza assunzione piena...

Tutto il resto è noia

By on Apr 12, 2015 in Filosofia, Scienze

Sono un ignorante il cui unico talento è la curiosità. E’ questa la molla che mi spinge a continuare a leggere opere di divulgazione scientifica nonostante ne abbia compreso la sostanziale inutilità. Praticare testi sulla meccanica quantistica, sui buchi neri o sulla teoria delle stringhe al mio livello sotto zero di conoscenza/comprensione delle matematiche, è sensato quanto iscriversi a un corso di wind surf per corrispondenza. Le cose della mente e del corpo se non vengono praticate assiduamente, con la stessa ferma costanza con cui il buon bergamino maneggia le mammelle della vacca, si perdono due secondi dopo averle mandate a mente e (forse) comprese. Fermo restando che in ogni disciplina, come giustamente ricorda De Andrè in “Bocca di rosa”, oltre all’impegno ci vuole un minimo di vocazione. Eppure, nonostante la mia pochezza vado pazzo per la scienza e in...

Vivere nel nostro tempo

By on Mar 28, 2015 in Contemporaneità, Filosofia

“Cerca di non vivere nel tuo tempo” recita un aforisma squisito di Georg Christoph Lichtenberg che ho scoperto grazie ad Alfonso Berardinelli (Aforismi Anacronismi, Nottetempo, 6 euro). Suggerimento prezioso. Essere inattuali, come raccomanderà Nietzsche qualche anno dopo probabilmente influenzato da questo suggerimento, mette nella posizione di distacco che sola può (il condizionale è d’obbligo) consentire di leggere il tempo in modo disincantato. E’ ciò che tento di fare da “Charlie Hebdo” in avanti, dopo la sbornia dei sacrosanti “Je suis” in cui molti (molti, ma non tutti) si sono (ci siamo) identificati con la rivista e con il gruppo degli anarco-libertini senza freni nè limiti. Il punto è questo, credo sia questo: è giusta, o meglio: è sensata, l’assenza di limiti? E’ possibile essere liberi di dire ciò che si pensa...