Le parole fra noi leggere

By on Mag 19, 2016 in Contemporaneità, Filosofia

La morte di Giacinto Pannella in arte Marco darà origine a una quantità di parole che i dialoghi, presumo concitati, sulla torre di Babele erano sussurri al confronto; coraggio, ci attendono giorni e giorni di cicaleccio mediatico, tornei di santificazione a cadavere caldo, com’è nell’ipocrita costume di casa. Le parole sono importanti, diceva giustamente quel tal personaggio di Nanni Moretti. Al punto che non ci facciamo più caso. Eppure sono loro (e non gli occhi) lo specchio dell’anima. (Ricordate adesso, nel frastuono dei coccodrilli pre-confezionati da mesi, le parole – il fiume di parole – che usava Pannella? Il loro impeto, la loro violenza evocativa, i loro eccessi demagogici, a volte. A volte e pure spesso.) Ieri notte nel tepore del mio lettino ho letto l’intervista di Ezio Mauro a Giovanni Bazoli, come Pannella un altro dei grandi vecchi del nostro paese. Un...

Il cielo sopra Babele

By on Feb 1, 2016 in Comunicazione, Filosofia

Ho concluso la lettura de “Limite” di Remo Bodei (Il Mulino). Una riflessione erudita sul concetto di limite degli Antichi e la dismisura di noi moderni che di limiti (e del senso del limite) sembriamo più non averne. Scrive Bodei: “Nel passato il progresso delle civiltà umane era relativo, sottoposto a cicli naturali di distruzioni e di rinascite, che ne spezzavano periodicamente il consolidamento e la crescita.” Insomma un’idea del mondo a mo’ di Gioco dell’Oca, dove si ritorna indietro all’infinito. Per gli antichi il cosmo è eterno, increato e indistruttibile: c’era e ci sarà sempre. Se non progrediamo in quanto esseri umani, se le civiltà non si perfezionano la causa è da ricercarsi nel susseguirsi sul nostro pianeta di catastrofi periodiche che distruggono il mondo per riprodurlo, di volta in volta, assolutamente identico al precedente. Una cosmogonia non so se più terrificante o...

Il primato delle persone

By on Ott 27, 2015 in Contemporaneità, Filosofia

Trovo molto interessanti le riflessioni del teologo Vito Mancuso sul Sinodo dei vescovi. Non tanto per le posizioni originali che assume (nel libro L’anima e il suo destino ad esempio dichiara di non accettare quattro dogmi della dottrina cattolica) quanto per gli stimoli che la sua lettura dei fatti offre anche a un non credente come me. Quando Mancuso afferma che il baricentro della chiesa di Benedetto XVI sta nella “verità”, mentre in quella di Francesco lo si trova nella “misericordia”, è inevitabile (almeno per me) non ripensare al lavoro su Socrate della Arendt letto nei giorni scorsi. Ancora una volta, da Platone in poi, lo scontro è tra la “verità”, che per definizione non può che essere unica e oggettiva, e la dimensione soggettiva della pluralità, che è vasta e mutevole quanto la vita degli uomini. Di nuovo, “L’Idea”, per definizione divina e perfetta, contro la doxa, contro...

Socrate, o la nascita della coscienza

By on Ott 21, 2015 in Filosofia

Ho finalmente letto “Socrate” di Hannah Arendt. Trentasette pagine di pensiero lucido e acuminato scritto nel modo sbalorditivamente semplice da chi in filosofia ha qualcosa da dire e sa come dirlo. Dal che ne consegue che la lettura si faccia complessa non a causa di astruserie metafisiche, ma in virtù della robusta consistenza del pensiero espresso. Questo lavoro della Arendt dell’ormai lontano ’54 riguarda il conflitto fra filosofia e politica e l’invenzione della coscienza da parte di Socrate, intesa dalla studiosa tedesca come tribunale interno dell’io che si interroga e dà conto di se stesso a sé. E’ la scoperta del “due-in –uno” l’elemento fondante della riflessione socratica, ovvero il dialogo ininterrotto che gli esseri umani integri esercitano con se stessi. Un tema che ha interessato il suo lavoro lungo l’intero arco della vita; una riflessione che non ha nulla a che fare...