Profondità e chiarezza raramente vanno d’accordo. Maggiore è la profondità più grande sarà lo sforzo di comprensione. Una legge bronzea che ci riduce chiappe all’insù come i ragazzini al mare quando tentano di andare sott’acqua. Il breve saggio di Kenan Malik (“Il multiculturalismo e i suoi critici”, Nessun Dogma, 10 euro) è una delle eccezioni che confermano la regola. Un testo breve che sin dalla prefazione espone la tesi dello studioso: celebrare la diversità opponendosi al multiculturalismo. Il saggio prende le mosse da una breve esposizione delle radici storiche e filosofiche del multiculturalismo (tanto per cambiare Herder vs. Illuminismo); analizza le politiche multiculturaliste messe in atto in Europa e i (disastrosi) esiti, e si conclude con una disamina delle posizioni antimulticulturaliste contemporanee. Ovvero, perché sia il multiculturalismo che il malcontento che esso...