A priori

By on Set 20, 2016 in Filosofia

Di Ennio De Giorgi, insigne matematico italiano, non sapevo nulla prima di leggere il contributo a lui dedicato su “La Lettura”. Ignoranza non grave: nonostante lo abbia battuto sul tempo, De Giorgi lo conoscono solo i matematici, mentre Nash lo conoscono tutti per via del film “A beautiful mind”. (Scrivere una sceneggiatura sulla vita di un matematico che non è pazzo e neppure un po’ stravagante è praticamente impossibile). Nonostante abbia letto con attenzione l’articolo ho capito molto poco del suo lavoro, anzi diciamo nulla: la tecnica di generalizzare lo spazio di funzioni per ottenere soluzioni di problemi complicati è davvero troppo per me. Ma una cosa credo di averla compresa. Le sue implicazioni mi sembrano piuttosto stimolanti. Eccola: “Per le dimostrazioni sarei più portato a parlare di invenzione mentre per gli enunciati dei teoremi sarei più portato a parlare di scoperta;...

Ripensare la diversità

By on Set 10, 2016 in Contemporaneità, Filosofia

Profondità e chiarezza raramente vanno d’accordo. Maggiore è la profondità più grande sarà lo sforzo di comprensione. Una legge bronzea che ci riduce chiappe all’insù come i ragazzini al mare quando tentano di andare sott’acqua. Il breve saggio di Kenan Malik (“Il multiculturalismo e i suoi critici”, Nessun Dogma, 10 euro) è una delle eccezioni che confermano la regola. Un testo breve che sin dalla prefazione espone la tesi dello studioso: celebrare la diversità opponendosi al multiculturalismo. Il saggio prende le mosse da una breve esposizione delle radici storiche e filosofiche del multiculturalismo (tanto per cambiare Herder vs. Illuminismo); analizza le politiche multiculturaliste messe in atto in Europa e i (disastrosi) esiti, e si conclude con una disamina delle posizioni antimulticulturaliste contemporanee. Ovvero, perché sia il multiculturalismo che il malcontento che esso...

Animali domestici

By on Lug 20, 2016 in Filosofia, Scienze

La “Storia della filosofia della scienza” di David Oldroyd (Net, nuove edizioni tascabili) non sembrerebbe il tipico libro da portare in spiaggia. Sono 487 pagine fitte ricche di note e apparati critici di prim’ordine, come ormai raramente si vedono nel triste panorama editoriale contemporaneo; le note impaginate al termine dei singoli capitoli sono concepite in chiave di approfondimento e di connessione tematica, un ulteriore impegnativo stimolo per il lettore. Poiché per mia fortuna è ormai trascorsa l’età delle verifiche accademiche (gli altri esami, quelli della vita e del lavoro, invece non finiscono mai) mi concedo il lusso della “lettura fluttuante”. Consiste nell’affrontare con serietà e metodo un capitolo alla volta; terminato il quale si può riporre il libro per giorni o settimane in attesa delle condizioni ideali per un nuovo round. Non sto preparando un esame, ma di molto...

Tempo e memoria

By on Giu 18, 2016 in Contemporaneità, Filosofia

Quando si incontra un libro importante è pressoché inevitabile risalire a tutti i lavori dell’autore. Un percorso simile alle scalate dei bambini sugli alberi –  in alto, sempre di più, finché i rami diventano troppo sottili o la paura vince sullo spirito di competizione – anche se la casualità della scoperta non rispetta quasi mai l’ordine cronologico di scrittura, e quindi il percorso può avvenire ritroso nel tempo e nello spazio, che poi è quello mentale dell’autore. “Il bambino sulla neve” di Wlodek Goldkorn è uno di questi. Uno dei (pochi) libri che impone prepotentemente al lettore di leggere tutti gli altri che l’autore ha scritto. I quattro sfaccendati che insistono a seguire questa fanzina nel frattempo sono forse diventati sette o otto; i più attenti di loro magari ricordano la mia entusiastica appartenenza alla setta dei Bloomiani, il ristretto gruppo di lettori...