L’ordine del tempo

By on Giu 30, 2017 in Filosofia, Scienze

Ci sono letture che hanno il dono di risuonare a lungo nella mente nonostante le asperità le rendano più impegnative di una domenica all’Ikea. “L’ordine del tempo” (Adelphi, 14 euro) di Carlo Rovelli è una di queste. Carlo Rovelli persegue i tre doveri aurei dello scienziato, più un quarto: ricerca, insegnamento, divulgazione scientifica. Se l’importanza delle prime due è intuitiva, la terza è diventata vitale. Quando la collettività smette di riconoscere alle istituzioni scientifiche e al “fare scienza” il ruolo di agenti di progresso e civilizzazione, sono guai e grossi: il medioevo prossimo venturo è dietro l’angolo. Così tra una gara e l’altra a chi ne sa di meno ma urla di più, fare divulgazione scientifica sta diventando più importante del fare ricerca. Solo le società che sanno distinguere i miti dai fatti, le saghe dalle dimostrazioni e le leggende...

Pensieri autonomi

By on Gen 23, 2017 in Comunicazione, Filosofia

Già dalla prefazione si comprende che Maurizio Ferraris dev’essersi divertito più che abbastanza nello scrivere “L’imbecillità è una cosa seria” (Il Mulino, 12 euro). L’ironia, la capacità di unire registri diversi esplorando la cultura “alta” e quella “bassa”, in questo perfetto sodale di Eco, rendono estremamente stimolante la lettura anche dei suoi scritti più ostici. Teorico del realismo positivo (“È banale dirlo, ma conviene non dimenticarlo: è la realtà che salva, non l’illusione”) insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino dove dirige il Laboratorio di ontologia). Ferraris sostiene che “ogni epoca ha i suoi tromboni, così come ha i suoi bugiardi, i suoi furfanti, e ovviamente i suoi imbecilli”. Impossibile dargli torto: e infatti l’agile volumetto mette insieme una quantità di imbecillità assortite dove, ad esempio, Popper è in buona compagnia insieme a Rousseau...

Ucci ucci sento odor di…

By on Dic 18, 2016 in Filosofia

“L’antisemitismo” (Pierre-André Taguieff, Raffaello Cortina, 13 euro) non è esattamente quel che si definisce una strenna, anche se, alla luce degli sconfortanti dati di lettura, è lecito chiedersi che fine faranno i libri regalati a Natale. Eppure questo piccolo saggio andrebbe fatto leggere “con le buone o con le cattive”, come dicevano un tempo ai loro piccini i genitori sanamente privi di eccessive sovrastrutture pedagogiche. Si tratta di un libro illuminante già a partire dal titolo: l’autore contesta infatti la congruità del termine “antisemitismo” che pure usiamo comunemente, poiché “gli ebrei a causa dei numerosi meticciati, non sono “semiti” nel vecchio senso etnico del termine, e non tutti i “semiti” sono ebrei, poiché anche gli arabi erano considerati “semiti”. Un’ignoranza sulla quale si potrebbe pure sorridere (sono infinite le cose che non conosciamo…) se non fosse la...

A priori

By on Set 20, 2016 in Filosofia

Di Ennio De Giorgi, insigne matematico italiano, non sapevo nulla prima di leggere il contributo a lui dedicato su “La Lettura”. Ignoranza non grave: nonostante lo abbia battuto sul tempo, De Giorgi lo conoscono solo i matematici, mentre Nash lo conoscono tutti per via del film “A beautiful mind”. (Scrivere una sceneggiatura sulla vita di un matematico che non è pazzo e neppure un po’ stravagante è praticamente impossibile). Nonostante abbia letto con attenzione l’articolo ho capito molto poco del suo lavoro, anzi diciamo nulla: la tecnica di generalizzare lo spazio di funzioni per ottenere soluzioni di problemi complicati è davvero troppo per me. Ma una cosa credo di averla compresa. Le sue implicazioni mi sembrano piuttosto stimolanti. Eccola: “Per le dimostrazioni sarei più portato a parlare di invenzione mentre per gli enunciati dei teoremi sarei più portato a parlare di scoperta;...