Di Ennio De Giorgi, insigne matematico italiano, non sapevo nulla prima di leggere il contributo a lui dedicato su “La Lettura”. Ignoranza non grave: nonostante lo abbia battuto sul tempo, De Giorgi lo conoscono solo i matematici, mentre Nash lo conoscono tutti per via del film “A beautiful mind”. (Scrivere una sceneggiatura sulla vita di un matematico che non è pazzo e neppure un po’ stravagante è praticamente impossibile). Nonostante abbia letto con attenzione l’articolo ho capito molto poco del suo lavoro, anzi diciamo nulla: la tecnica di generalizzare lo spazio di funzioni per ottenere soluzioni di problemi complicati è davvero troppo per me. Ma una cosa credo di averla compresa. Le sue implicazioni mi sembrano piuttosto stimolanti. Eccola: “Per le dimostrazioni sarei più portato a parlare di invenzione mentre per gli enunciati dei teoremi sarei più portato a parlare di scoperta;...