Il sostantivo che divenne aggettivo

By on Mag 28, 2023 in Filosofia

Poche cose al mondo sono più noiose di scienza della politica. E poiché i guai non vengono mai da soli, alla noia si somma l’irritazione per l’astrusa irrilevanza di enunciati, teorizzazioni, formule e ipotesi progettuali. Queste ultime, come sa bene Platone il primo e più grande politologo della storia, rischiose al punto da mettere a repentaglio la vita stessa del propugnatore. Un mestiere pericoloso In passato il politologo stava al Principe come oggi l’allenatore al patron della squadra di calcio. Sacrificabile (e spesso sacrificato) in nome di quella ragion di Stato che era il nome in cui di volta in volta il signore dava ai propri comodi interessi. Oggi i tempi sono cambiati e al politologo capita pure di spegnere 100 candeline, come accade in questi giorni a Sua Maestà Henry Kissinger, Signore della Realpolitik. Lontanissimi per sua e nostra fortuna i tempi del povero...

“Sono ebreo, anche”

By on Ago 3, 2021 in Filosofia

Mi vergogno un po’ ma è andata così. Ho acquistato e letto “Sono ebreo, anche” di Arturo Schwarz solo dopo la sua morte avvenuta poche settimane fa. La distinzione acquistato/letto ha la sua importanza; il tempo di latenza in libreria è sempre più ridotto, e gli editori mandano i titoli fuori catalogo con la velocità con cui si sgranocchiano le patatine fritte. Per nostra fortuna i libri non sono come gli incontri che abbiamo rinviato o le parole che non abbiamo pronunciato nell’illusione che ne avremmo avuto il tempo. Se si ha l’avvertenza di comprarli all’impronta, i libri sono pazienti e sanno aspettare senza fare troppe storie. Fine del prologo. Il sottotitolo del libro di Schwarz (“Riflessioni di un ateo anarchico”) spiega il suo valore; o meglio: la sua utilità. Di norma mi guardo bene dal citare, per dirla con Marx, il “valore d’uso” di un libro, un quadro, un quartetto d’archi....

Zusha, perché non sei stato Zusha?

By on Giu 7, 2021 in Filosofia

La fortuna editoriale di Bauman è stata fulminea quanto tardiva. Ha iniziato a scrivere i suoi libri nel 1990 quando lasciò per raggiunti limiti di età la cattedra all’Università di Leeds. Una capacità di elaborare il pensiero sostenuta da una scrittura altrettanto vertiginosa ha fatto sì che l’aggettivo “liquido” – comune nel linguaggio quotidiano quanto desueto in sociologia- diventasse il sinonimo della sua produzione intellettuale; così, da un giorno all’altro, l’amore, la modernità, il mondo, il consumo, il lavoro e persino la paura, si sono liquefatte e hanno perso per sempre solidità e consistenza. Delle molte opere quelle che più amo sono strutturate sotto forma di dialogo: “Babel” (con Ezio Mauro), “L’ultima lezione” (con Wlodek Goldkorn) e ora “A tutto campo”, (con P. Haffner). Non è un caso. Nel dialogo, e in alcuni casi nel contraddittorio, il pensiero di Bauman perde...

Effetto Rana, Giovanni

By on Feb 24, 2021 in Filosofia

Apro l’edizione digitale di “La Repubblica”. Vado alle pagine della cultura e m’imbatto in un articolo di Massimo Recalcati: Non è che sia una gran novità imbattersi in uno suo scritto. Ma oggi, forse complice l’incipiente primavera, devo essere persino più rincoglionito del solito. Impiego una colonnina, una colonnina e mezza, per comprendere che l’impegnativo scritto di Recalcati su Sartre e le ragioni per leggere o ri-leggere con il trattino come si usava nei tardi Sessanta, non è un articolo ma la recensione di saggio di prossima pubblicazione. Cosa c’è di strano, si chiederanno i miei sfaccendati lettori, lievitati nel frattempo al numero di diciotto? Niente, se non il fatto che il recensore è l’autore stesso. Massimo Recalcati ci spiega perché sia importante (utile, indispensabile, fondamentale: scegliete la parola che più vi aggrada, i lacaniani sono notoriamente maestri di...