La trama del nostro modo di stare al mondo

By on Feb 28, 2025 in Filosofia

“L’errore non si propaga, non si amplia, non vive che a una condizione: trovare nella società in cui si diffonde un terreno di cultura favorevole… una falsa notizia nasce sempre da rappresentazioni collettive che preesistono alla sua nascita” (Marc Bloch). Questa citazione conclude il breve capitolo introduttivo di “Cambiare la storia. Falsi, apocrifi, complotti” (Adriano Prosperi, Einaudi). È forse l’affermazione più importante contenuta in questo lavoro; senza dubbio riguarda noi tutti. Il lavoro di Prosperi prende avvio da una domanda retorica: la storia è modificabile? Nonostante si sappia sin dai tempi di Aristotele che è un non senso (“nessuno può scegliere di aver saccheggiato Troia”) così come non è il caso di perdere tempo sull’eterno ritorno dell’eguale di nietzschiana memoria, stando alla Cancel culture parrebbe che sì: eliminare ciò che non ci garba, ripulire la storia...

Pensare stanca

By on Feb 2, 2025 in Filosofia, Letteratura

A che ora è la fine del mondo? La fine di quel Novecento che Hobsbawm definì “secolo breve” e a quanto pare così breve non fu (meglio diffidare degli storici quando usano la penna del pubblicitario). Secondo Michele Serra la fine del mondo è il momento in cui si è insediato il Trump 2. Se mi è concesso di partecipare a questo gioco innocuo quanto insignificante come quasi tutte le cose innocue, a mio avviso la fine del mondo corrisponde a un’indagine demoscopica pubblicata nei giorni scorsi dal Times. Secondo la ricerca il 52% degli intervistati tra i 13 e i 27 anni, ovvero la famosa Generazione Z, ritiene che il Regno Unito sarebbe un posto migliore “se ci fosse un leader forte al potere che non debba preoccuparsi di elezioni e Parlamento”. Un terzo degli intervistati sostiene inoltre che “sarebbe meglio che ci fosse l’esercito a guidare il Paese”. Non male. Ma poiché al peggio non...

Du gust is megl che uan

By on Gen 12, 2025 in Filosofia

  Ho incontrato Giulio Guidorizzi l’estate scorsa. “Il racconto degli dèi” faceva bella mostra di sé nell’edicola di Andrea, quella sempre aperta che accetta prenotazioni su whatsapp. Si trattava di un triste secondo giro di edizione, l’ultima spiaggia dell’ufficio marketing dei quotidiani in picchiata di vendite. Di norma manco li tocco quei libri, tanto è modesto il trio carta-stampa-confezione, ma avevo bisogno di consolarmi con un acquisto d’impulso; così, nonostante il metro lineare e passa di mitologia greco-latina, per mia fortuna non ho resistito e ho portato a casa pure “Il racconto degli eroi”. Giulio Guidorizzi, di cui è attesa una traduzione dell’Iliade che spero di potermi permettere, racconta le storie degli dèi e degli eroi in modo completamente diverso. E’ un filologo che oltre a saper scrivere – problema vecchio come il cucco ma evidentemente non così facilmente...

Ancora a proposito di rivoluzione

By on Set 4, 2024 in Filosofia

Ancora a proposito de “I tedeschi e la rivoluzione” di H. A. Winkler. Nella scorsa madeleine avevo scordato una citazione dell’Autore che mi aveva molto colpito: “Uno dei primi a dichiarare conclusa, grazie al progresso tecnologico, l’epoca delle rivoluzioni combattute in strada e sulle barricate fu Friederich Engels nel 1895, puntando al contempo sulle rivoluzioni delle urne nei paesi dove si poteva votare liberamente”. (Il riferimento lo si trova nell’introduzione alle “Lotte di classe in Francia” 1848, 1850). Winkler prosegue riprendendo le riflessioni del politologo Richard Lowenthal secondo il quale “tutte le rivoluzioni occidentali “classiche” hanno avuto luogo prima di quella industriale. Nelle società industriali moderne la dipendenza dell’uomo dal funzionamento regolare dei servizi pubblici e così elevata da sviluppare un “riflesso anti-caos” capace di inibire qualsiasi...