Così tenero che

By on Mag 7, 2022 in Contemporaneità

“Nessuna confusione è pari a quella di una mentalità semplice. (Francis Scott Key Fitzgerald) Fateci caso, entrambi i capolavori dello sfortunato cantore dell’età del Jazz da cui ho tratto la citazione traggono origine da un equivoco. O meglio, dalla confusione generata dagli equivoci. Sia Jay, il protagonista de “Il Grande Gatsby” che Dick, lo psichiatra di “Tenera è la notte”, si consumano nell’impossibile impresa di ripetere il passato. Che è la più grande tra le tentazioni. (Quante volte abbiamo sognato di rivivere una situazione che ci ha visti sconfitti o addirittura umiliati, per aver modo di risolverla a nostro vantaggio?). I grandi personaggi – Jay e Dick lo sono – nascono necessariamente dalla crisi generata dalla confusione? Oppure è la confusione (emotiva, cognitiva, affettiva) la causa gli stati di crisi? I “Venti ruggenti” (altro nome della Jazz Age) si concludono con il...

Stirati a mano

By on Apr 30, 2022 in Contemporaneità

Non conoscete i Bibanesi? Vi siete persi qualcosa di bello. Sono “panetti croccanti modellati a mano… dalla fragranza inconfondibile che solo l’amore per le cose genuine di chi fa il pane da quattro generazioni può loro donare”. Per essere buoni son buoni. Ma è quel “stirati a mano” che campeggia sulla confezione che mi ha sempre lasciato un piccolo rigagnolo di perplessità. Chi saranno le stiratrici dei Bibanesi, che aspetto avranno le loro mani? Me le immagino ciarliere come le sigaraie della Carmen, operose lavoratrici venete di mezza età – Bibano è un paesetto in provincia di Treviso- vestite di bianco immacolato mentre manipolano i tozzi panetti così lontani dell’eleganza giacomettiana dei loro parenti torinesi. (E se invece i Bibanesi fossero stirati a mano da meravigliose donne di colore, piccole e industriose come i mitici Umpa Lumpa i felici operai della fabbrica di...

Dove l’ha fatta Roger?

By on Apr 9, 2022 in Contemporaneità

Questa sarebbe bella se non fosse anche maledettamente stupida, come direbbe chi come il Baricco è cresciuto a pane e Salinger. Viviamo nell’epoca più informata della Storia (con la esse maiuscola in onore di zio Hegel). Milioni di smartphone, in grado di documentare anche dove Roger* abbia depositato il suo contributo mattutino, producono miliardi di file condivisibili con un semplice click. Miliardi di dati, testimonianze, filmati e documenti tuttavia non bastano a farci superare la barriera dell’incredulità: qualcuno sospetta che l’uomo non sia mai stato sulla Luna, più d’uno sostiene che nessun ebreo perì nel crollo delle Torri Gemelle. Sono legioni coloro che avanzano dubbi sull’utilità dei vaccini. Ora è il turno di Bucha. Il massacro, la tortura e lo stupro di civili ucraini che non tutti sono disposti ad attribuire agli invasori russi. Nonostante le evidenze siano spaventose e...

Quattro colpi, uno alla testa

By on Mar 28, 2022 in Contemporaneità, Letteratura

Non ho la pretesa che delle persone normali, cioè normalmente dotate di buon senso, siano disposte a sciropparsi le 370 pagine de “La Russia di Putin” di Anna Politkovskaja. Eppure, contrariamente alle “Letture facoltative” della divina Szymborska, bisognerebbe diventassero una lettura obbligatoria. Come dovrebbe esserlo la nostra Costituzione, citata da molti e ignota ai più. Lettura obbligatoria di un capitolo (un articolo) settimana da compiersi nei circoli ricreativi dopolavoristici, nelle sedi dell’ANPI e in quelle, se esistono ancora, dei movimenti e dei partiti che dicono di riconoscersi nella Costituzione della Repubblica. “La Russia di Putin” della Politkovskaja può essere letto come un giallo o, indifferentemente, come un racconto dell’orrore. La testimonianza documentata in modo accurato sino allo sfinimento di come, dopo un breve periodo di ubriacatura libertaria frutto...