Consenso informato

By on Dic 3, 2022 in Contemporaneità

L’edizione di questa mattina di Good morning Italia, la rassegna stampa a cui sono abbonato, tra le prime riporta questa notizia: “L’ex dipendente della Cia e della Nsa, Edward Snowden, noto per aver rivelato dettagli di diversi programmi top-secret di sorveglianza di massa dei governi statunitense e britannico, ha ricevuto un passaporto russo e ha giurato fedeltà a Mosca (Guardian)”. Confesso che la frase che più mi ha colpito è “giurare fedeltà a Mosca”. Giuramento compiuto secondo il Guardian (e secondo logica e buon senso) per sventare l’estradizione. Questione di gusti, potrebbe obiettare qualcuno. Sono parecchi anche nel nostro paese quelli pronti a “giurare fedeltà a Mosca” anche senza la necessità di salvarsi da un processo. Anche aggratis, come ormai dicono anche i laureati alla Bocconi. Ora, tralasciando il fatto che lo Snowden in quanto dipendente della Cia avrà a suo...

La signora Gina dice che

By on Nov 20, 2022 in Comunicazione, Contemporaneità

Tra le dieci cose più fastidiose della vita, immediatamente dopo le briciole di cracker nelle lenzuola e immediatamente prima dell’auto guidata dall’anziano con il cappello piantato in testa, bisogna aggiungere le opinioni della signora Gina sulla storiografia. Per chi non lo sapesse, la signora Gina è la vicina di casa che ha sostituito per ragioni anagrafiche la famosa casalinga di Voghera, l’esemplare figura retorica che dobbiamo al genio di Beniamino Placido. La signora Gina e i suoi inconsapevoli seguaci si riconoscono immediatamente per l’incapacità di cogliere la differenza che corre tra un’opinione e una tesi conclamata, un’ipotesi fantasiosa e un dato di realtà accertato. In buona se non buonissima fede, dobbiamo a loro se la nostra epoca sottostà alla prevalenza del cretino, la legge empirica formulata da Fruttero e Lucentini. Ad alimentare, giustificare e infine legittimare...

Letture obbligate di secondo livello

By on Nov 3, 2022 in Contemporaneità

Come gli esami all’università, ci sono letture facoltative e letture obbligate. Le seconde sono considerate tali (inderogabili, inevitabili, necessarie e finanche tassative) da quello che lo spirito del tempo considera essere il canone culturale. Inutile sottolineare come lo Zeitgeist il più delle volte ci acchiappi solo nel lungo se non lunghissimo periodo; a ben vedere un paradosso bello e buono, ma è solo il tempo a stabilire cosa appartiene al canone e cosa invece alla caducità delle mode. Le letture obbligate si dividono a loro volta in due categorie: quelle il cui apporto è fondamentale nella formazione dell’essere umano in quanto tale, e quelle che è indispensabile conoscere per sapere “qui e ora” in che mondo si sta vivendo. Questa madeleine parla delle letture obbligate di secondo livello. Fine della premessa. Sulle cose dell’Est, storia, letteratura e varia umanità, i miei...

Le brutte parole

By on Ott 22, 2022 in Comunicazione, Contemporaneità

Vivo di parole. In senso letterale. Un tempo bastava dire copywriter, parola la cui pericolosa assonanza con copriwater mi ha convinto a presentarmi dicendo un più semplice: “buongiorno, sono quello che scrive”, mentre oggi è di rigore dichiararsi content creator. L’ho fatto anche io nel mio (inutile) profilo Linkedin che da quando esiste (nel senso da quando esisto io nel suo archivio) avrò fatturato 100 euro. Come se i contenuti potessero essere creati, “ma va là” come diceva l’avvocato Ghedini, perfido quanto bravo e pertanto perfidissimo. Fine della premessa Vivendo di parole, mi hanno molto colpito i nuovi nomi scelti dal nuovo governo per nominare in modo nuovo ministeri comunque vecchi. Non per le ragioni che, a torto o a ragione (più probabilmente la seconda) infiamma e indigna (indigna e infiamma) amici e conoscenti sui social e non. Ma per una singolare identità. “Destra e...