Io vorrei… Non vorrei… Ma se vuoi

By on Mar 4, 2023 in Contemporaneità

Gli italiani vanno pazzi per gli anniversari. In questi giorni ne scadono addirittura due, gli 80 anni di Lucio Dalla e Lucio Battisti. (Forse non è elegante usare il verbo “scadere”, più adatto allo yogurt o ai codici otp della banca, eppure questo mi paiono: scadenze da programmare con cura, la stessa con cui si preparano in largo anticipo i coccodrilli degli importanti che hanno raggiunto una certa). A me degli anniversari non è mai fregato una mazza. Quand’ero giovane ed ero già in fissa con Mozart e il divino Marcel, mai mi sarei sognato di emulare Schroeder dei Peantus. Così come non riesco a sconvolgermi per la morte di un anzianissimo. Di solito gli anzianissimi hanno il vizio d’aver smesso da un pezzo di “essere ciò che erano stati”. Giusto per intenderci: Gino Paoli e la Vanoni a Sanremo, non sono uno spettacolo e neppure un’epifania. Sconvolgiamoci per i bambini morti...

I tre pilastri

By on Gen 26, 2023 in Contemporaneità

L’altro giorno passeggiavo nel parco insieme a X, l’umano che si accompagna a Roger, il Jack Russell compagno di giochi della mia cana. Molto più giovane di me, ci rendono affini la concezione della felicità canina, l’amore per il cibo e poco altro. Da saggi canari, abbiamo sempre evitato di impelagarci in riflessioni politiche, fatto salvo l’ovvio buon gusto – e, aggiungo, pure il comune senso del pudore – che distingue le normali persone civili dai facinorosi e dai violenti. E’ stata quindi una sorpresa sentirgli chiedere cosa ne pensassi del Giorno della Memoria. Forse perché considero X “pre-politico”, come molti della sua generazione, infastidito dal bla-bla ideologico dei padri; o forse perché stupito dal constatare come temi che diamo per scontati invece non lo siano affatto. Mi è capitato, e per fortuna non di rado, osservare persone chine a leggere le “pietre...

Due o tre cose che so di lui

By on Gen 20, 2023 in Contemporaneità

Viviamo in uno strano paese. Arrestano dopo trent’anni il feroce mafioso e millantamila piccoli allievi del pur grande Saviano sospettano accordi con lo Stato; gli stessi poi commentano senza fare un plissè né una (facile) verifica la simpatica storia della bidella su rotaia. Crediamo a tutto perché ormai non ci stupiamo più di nulla e non crediamo più a niente perchè siamo talmente annoiati da aver bisogno di rifugiarci in mondi paralleli? A fine anno una delle millantamila newsletter a cui sono abbonato per curiosità, bulimia, speranza di imparare da altri ciò che non so insegnarmi da me, mi racconta il declino di Meta, il nuovo nome del buon vecchio Facebook. Un declino annunciato l’anno scorso, tre anni fa, se non addirittura dieci. Non essendo un amante dei declini – sono ancora rattristato dalla caduta dell’Impero Romano e più in generale del mondo antico – evito di entrare nel...

Ti farà ridere, ti farà piangere, ti farà pensare.

By on Dic 16, 2022 in Contemporaneità, Letteratura

“Passavano per più profondi semplicemente perché scrivevano peggio.” La frase virgolettata è del più grande scrittore del Novecento. Si riferisce agli autori di narrativa, ma ho l’impressione che valga anche per chi scrive saggi o più banalmente articoli su riviste e giornali. Proust da cui ho tratto la citazione, ha compiuto la sua rivoluzione – la Recherche è un’opera rivoluzionaria – utilizzando nella scrittura del suo romanzo il più tradizionale dei linguaggi: avulso da sperimentalismi come da tentazioni avanguardistiche. Scrivere bene significa scrivere in modo chiaro e comprensibile? O meglio: scrivere bene significa aver qualcosa da dire – possibilmente anche di nuovo e di originale – ed esprimerlo in modo intellegibile prim’ancora che gradevole? La categoria dei ciurlatori nel manico, ovvero di chi si sottrae alla promessa compiuta alla dèa comunicazione, è vasta...