Facce di bronzo

By on Apr 12, 2023 in Contemporaneità

E’ iniziata la restituzione dei bronzi del Benin. L’Università di Cambridge restituirà alla Nigeria oltre 100 bronzi del regno del Benin rubati dalle forze armate britanniche durante il saccheggio di Benin City nel 1897. Anche la Germania avvia la restituzione. Il Governo tedesco e la Commissione nigeriana per i musei e i monumenti hanno firmato un memorandum d’intesa per la restituzione. Nel frattempo l’Ethnologisches Museum di Berlino ha in programma di allestire una mostra delle opere in suo possesso prima del loro ritorno in Nigeria. La notizia mi rallegra e mi induce a una (breve) riflessione. Penso alle tonnellate (letteralmente) di opere d’arte etrusca, romana e poi romanica; penso alla pittura medievale, alla grande stagione rinascimentale, al manierismo, al barocco, al rococò e al neoclassicismo… a tutto ciò che di valevole e interessante è stato prodotto nel corso di tremila...

Logofobia

By on Mar 27, 2023 in Contemporaneità

Ci fu un tempo neanche tanto lontano in cui i più raffinati pensatori della sinistra ritenevano impossibile l’esercizio del pensiero senza l’ausilio di Heidegger. Non solo. Qualcuno trovava imprescindibile pure Carl Schmitt. Erano gli anni della grande confusione post-modernista, il trionfo di quel pensiero debole che solo pochi coraggiosi come Augusto Viano ebbero l’ardire di definire flebile. La tecnica – responsabile di ridurre l’uomo a mero funzionario – era il nemico comune, l’America il luogo mentale e fisico dove la tecnica si era totalmente impadronita dell’umano. (Davvero buffo riconoscere come le menti più raffinate della Germania nazista odiassero l’Unione Sovietica tanto quanto gli Stati Uniti d’America). Forse sarebbe più onesto affermare che la tra terza via di Clinton, le sperimentazioni blairiane e il crollo dell’Unione Sovietica, il “mondo della sinistra”...

So few

By on Mar 24, 2023 in Contemporaneità

Ieri mi ha scritto Jimmy Wales, il fondatore di Wikipedia. Non credo sia stato proprio lui (italiano ineccepibile, struttura ipotattica che neanche alla Holden intesa come scuola per imparare a fare “quelli che scrivono”) ma mi ha fatto piacere lo stesso. “Tu sei tra quei pochi e straordinari utenti che hanno donato e per questo voglio ringraziarti di cuore” ha detto Jimmy. Insomma, mi ha praticamente inserito nella lista degli happy few. Presuntuoso come sono, ho udito risuonare l’eco delle parole che il grande Winston Churchill pronunciò in uno dei suoi più famosi discorsi alla nazione: “Never in the field of human conflict was so much owed by so many to so few”. Il succo della lettera di Jimmy è che ogni anno circa il 2% di utenti di Wikipedia sceglie di sostenere il loro lavoro. Solo il due per cento. Una miseria, considerando la marea oceanica di copia-incolla scroccati da...

Con questa faccia da Straniero

By on Mar 22, 2023 in Contemporaneità

Faccio un giochino un po’ scemo con i miei nipoti. Posto sulla chat di famiglia le peggio cose musicali che la memoria mi aiuta a scovare. Per intenderci, dai “Venti chilometri al giorno” di Nicola Arigliano all’ultima canzoncella di Madame, buttando un occhio alla Cinquetti e un orecchio all’imarcescibile Berti. E’ un gioco educativo più di “Sapientino”. Insegno loro che nella Storia della Cultura di Tutti i Tempi e di Tutti i Paesi, ahinoi la costante è la cacca. Lo zabajone (variante: il cioccolato) è l’eccezione. L’altra sera trafficando sul cellu finisco per sbaglio su George Moustaki. Era il lontano (lontanissimo) 1969 quando inondò le radio private con il suo “Le métèque”, canzone non so se più furba o più autobiografica. Sono ignorante, oltre che smemorato come un cardellino meningitico; sicchè mi è parso di buon senso l’idea di gogolare al volo la traduzione. Il risultato...