Il mondo di ieri

By on Set 30, 2023 in Contemporaneità

Sere fa pasticciando con il telecomando sono inciampato in uno speciale dedicato a Gianni Morandi. Prima di passare ad altro l’ho ascoltato raccontare che con i primi guadagni aveva comprato un frigorifero per la famiglia. Non la spider, un frigo. Mentre mi domandavo se avesse regalato alla sua mamma anche una lavatrice (se in casa mancava il frigo, forse non avevano neppure la lavatrice) ho cambiato canale. Avevo 10 anni scarsi quando Gianni Morandi apparve per la prima volta in televisione. Allora non guardavo la televisione. In ogni caso ero troppo piccolo per apprezzare canzoni tipo “Andavo a cento all’ora” o “Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte”. (Immaginate se i Naziskin come li chiamava per sbaglio l’Orietta Berti cantassero strofe così). Ripensavo al frigo dei Morandi anche quando in auto sulle imperdibili onde di “Radio Bergamo anni ’70” ho ascoltato quel capolavoro...

La pèsca della classe media riflessiva

By on Set 27, 2023 in Contemporaneità

Mi ero ripromesso di non parlare di pèsca, con la “e” aperta come raccomanda la Treccani. Di non sprecare tempo con le cazzate. Con tutti i libri che devo ancora leggere e che sicuramente mi faranno diventare molto più intelligente, per non parlare del lavoro che si accumula sulla scrivania. Poi l’ennesimo commento postato da un membro di quella che un tempo veniva chiamata “classe media riflessiva” ha fatto saltare i (sottilissimi) argini che trattengono la mia reattività alle imbecillità dell’a-sinistra. Ora che poi la signora Meloni lo promuove sui social (“molto bello e toccante”) m’immagino le carrettate di commenti sulla supposta anti-divorzietà reazionaria dello spot. Non entro nel merito del video in sé. Discutere con gli imbecilli serve solo a sprecare tempo. Non entro nel merito per la semplice ragione che non conosco le opportunità / minacce del brand Esselunga; non...

Silvio for ever

By on Ago 28, 2023 in Contemporaneità

Avevo 16 anni quando il ’68 scoppiò. Non ci capii granché. Di certo mi persi il meglio. La prima manifestazione a cui partecipai fu a favore di Alexandros Panagulis. Non avevo la più pallida idea di chi fosse. Sapevo solo che era in carcere e che in Grecia c’erano i fascisti. Motivo più che sufficiente per non andare a scuola. Poi, proprio quando iniziavo ad avere le idee un poco più chiare, il ’68 creativo e generativo cedette il posto alla stagione dell’odio. La bomba che esplose il 12 dicembre 1969 a Milano segnò la perdita dell’innocenza. Una premessa necessaria per chiarire che di quegli anni ho un ricordo distorto e confuso. Credo siamo in parecchi della mia generazione ad aver scambiato la lotta di classe con gli scazzi familiari: marxisti immaginari inconsapevoli di quasi tutto, escluso uno sconfinato desiderio di autonomia e libertà. Sono quindi grato al ’68, se non altro...

Cicatrici nere.

By on Ago 18, 2023 in Contemporaneità

Feria d’agosto. Dunque, non si scrive. Si passeggia con la cana nei boschi. Si legge. Si rimugina quel che si è letto. Si pensa a cosa varrà la pena di leggere. Poi capita un articolo di quelli che i giornali pubblicano nella feria d’agosto. Per principio e per buon gusto non si dovrebbero leggere. Ma il titolo è traduttore/traditore e ci casco: “Il Ponte sullo Stretto viola il principio costituzionale di tutela del paesaggio”. Trattasi di un’intervista che Huffpost, gruppo Gedi, fa a Michele Ainis, costituzionalista, scrittore e pure editorialista di “Repubblica”, pure lei del gruppo Gedi. Una cosa in famiglia insomma. Oltre ad elencare le note e stranote ragioni tecniche che ostano (osterebbero) la costruzione del Ponte, il costituzionalista cala l’asso: “Già in passato” afferma Ainis “ho espresso dubbi e perplessità in merito a questo progetto… oggi ritorno a ribadirli con la...