Quattro matrimoni e un funerale

By on Nov 13, 2024 in Contemporaneità

Reduci da una camminata sui monti, troppo stanchi per aprire un libro, ci siamo arresi a “Quattro matrimoni e un funerale” il meno peggio offerto dal televisore tecno-povero (variante: tecno-qualunquista) di cui disponiamo. Guardare per l’ennesima volta un film non è una cosa saggia; se rileggi Pinocchio o la Metamorfosi scopri quanto sei cambiato; se rivedi un film (cartoni animati esclusi) la prima cosa che ti viene in mente è l’insopportabile lentezza dell’essere. Eppure (nonostante l’insopportabile lentezza dell’essere) è stato utile. Innanzitutto abbiamo potuto verificare per l’ennesima volta che i protagonisti di “Quattro matrimoni e un funerale” – uomini e donne tra i 30 e 35 anni – soffrono di “patè d’animo” tragicamente simili ai nostri quando eravamo suppergiù quindicenni e già a sedici eravamo più sgamati. Uno dei personaggi muore d’infarto (serve per la scena...

“E’ stata tua la colpa, e ora che vuoi?”

By on Nov 9, 2024 in Contemporaneità

L’ho sempre amata. Anche quando gridavo yankee go home. Continuo ad amarla come si ama una donna affascinante la cui diversità ontologica rende impossibile una normale relazione quotidiana (“non sono cattiva è che mi disegnano così”). L’America è la cosa più diversa che ci sia. Diversità resa straniante dal fatto che noi europei istintivamente pensiamo che l’America e gli americani siano se non come noi, nostri simili, parte di noi. (A questo proposito, illuminante “Una certa idea d’Europa” di George Steiner) Dell’America so poco o nulla. Ho letto qualche libro, visto i film che hanno visto tutti, amato il pop che l’ha famosa nel mondo. Riguardo alle elezioni del 5 novembre, pur presagendo la vittoria di Trump non avrei mai pensato che potesse essere così larga e profonda. Il “pensiero autoritario” (chiamiamolo così) ha dunque conquistato ogni gruppo sociale, etnia, classe...

Occidenti e Modernità

By on Nov 7, 2024 in Contemporaneità

“Occidenti e modernità” (Andrea Graziosi, il Mulino) impone di scendere a duello con 211 faticose pagine. È certo un caso che l’abbia terminato nel giorno della vittoria di Trump; non credo invece lo siano le ragioni che hanno portato alla sua elezione: per molti aspetti le ritroveremo nel lavoro di Graziosi. Graziosi usa il plurale e avverte che gli “Occidenti” non sono più gli stessi da quando il Covid e l’invasione dell’Ucraina hanno spazzato via che le categorie mentali e politiche con cui sinora abbiamo letto la realtà. Gli “Occidenti” sono stati più d’uno, avverte l’autore; il nostro nuovo Occidente è iniziato nel ’45, legato alla versione del Moderno nata negli Stati Uniti. (Nota: Graziosi è uno storico di grandissimo valore. A lui dobbiamo studi sull’Unione Sovietica diventati riferimento obbligato: ha potuto consultare gli archivi di Mosca nel breve lasso di tempo in cui sono...

La minuscola parte

By on Nov 2, 2024 in Contemporaneità

“Noi crediamo di rappresentare i migliori valori al mondo, ma siamo pazzi a pensarlo. Solo una minuscola parte del mondo è interessata a questioni come il femminismo o i diritti gay”. Ho letto più volte questa frase con il dubbio di non aver compreso come si fa con le istruzioni dell’Ikea. Ma il risultato, proprio come le istruzioni dell’Ikea, non è cambiato. È quel che Hanif Kuresishi ha dichiarato nel corso dell’intervista rilasciata a Federica Manzon (“laLettura”, 27 ottobre 2024). La prima persona plurale a cui fa riferimento lo scrittore britannico nato da padre pakistano e madre inglese siamo noi, i fortunati abitanti del mondo occidentale. “Noi crediamo di rappresentare i migliori valori al mondo, ma siamo pazzi a pensarlo. Solo una minuscola parte del mondo è interessata a questioni come il femminismo o i diritti gay” sono due proposizioni. Una è legata indissolubilmente...