Nel mercato della comunicazione contemporanea ci sono persone pagate profumatamente per intervenire in caso di sfiga. Se un ascensore si guasta e qualcuno ci rimette la pelle; se una partita di maionese è contaminata dalla salmonella; se la nave da crociera va alla deriva, intervengono gli esperti della così detta “gestione delle crisi” (i milanesi imbruttiti la chiama confidenzialmente crisis management). L’obiettivo del loro lavoro è semplice. Le strategie per conseguilo assai meno. In buona sostanza si tratta di difende la reputazione del brand e dell’azienda che lo esprime. Mestieraccio, ma qualcuno deve pur farlo. La storia della mascherina U-Mask posta sotto sequestro mi pare paradigmatica. Riassumo: l’azienda è indagata per frode; la tesi degli inquirenti è che la capacità di filtraggio sia inferiore (e di parecchio) a quella dichiarata (70-80% vs. 98-99%). Che fa l’azienda,...