La signora Gina dice che

By on Nov 20, 2022 in Comunicazione, Contemporaneità

Tra le dieci cose più fastidiose della vita, immediatamente dopo le briciole di cracker nelle lenzuola e immediatamente prima dell’auto guidata dall’anziano con il cappello piantato in testa, bisogna aggiungere le opinioni della signora Gina sulla storiografia. Per chi non lo sapesse, la signora Gina è la vicina di casa che ha sostituito per ragioni anagrafiche la famosa casalinga di Voghera, l’esemplare figura retorica che dobbiamo al genio di Beniamino Placido. La signora Gina e i suoi inconsapevoli seguaci si riconoscono immediatamente per l’incapacità di cogliere la differenza che corre tra un’opinione e una tesi conclamata, un’ipotesi fantasiosa e un dato di realtà accertato. In buona se non buonissima fede, dobbiamo a loro se la nostra epoca sottostà alla prevalenza del cretino, la legge empirica formulata da Fruttero e Lucentini. Ad alimentare, giustificare e infine legittimare...

Le brutte parole

By on Ott 22, 2022 in Comunicazione, Contemporaneità

Vivo di parole. In senso letterale. Un tempo bastava dire copywriter, parola la cui pericolosa assonanza con copriwater mi ha convinto a presentarmi dicendo un più semplice: “buongiorno, sono quello che scrive”, mentre oggi è di rigore dichiararsi content creator. L’ho fatto anche io nel mio (inutile) profilo Linkedin che da quando esiste (nel senso da quando esisto io nel suo archivio) avrò fatturato 100 euro. Come se i contenuti potessero essere creati, “ma va là” come diceva l’avvocato Ghedini, perfido quanto bravo e pertanto perfidissimo. Fine della premessa Vivendo di parole, mi hanno molto colpito i nuovi nomi scelti dal nuovo governo per nominare in modo nuovo ministeri comunque vecchi. Non per le ragioni che, a torto o a ragione (più probabilmente la seconda) infiamma e indigna (indigna e infiamma) amici e conoscenti sui social e non. Ma per una singolare identità. “Destra e...

Il guanciale smacchiato

By on Ago 28, 2022 in Comunicazione

I soliti quattro sfaccendati che insistono a leggere i miei biscottini digitali mi chiedono cosa ne penso della campagna social del PD. Troppo comodo scrivere raccontini su questo o quel libretto – e chissà se li hai letti davvero – sostengono; in qualità di PPA (Piccolo Pubblicitario Anziano) devi darci la tua opinione. Detesto scrivere sul nulla. In particolare di quella cosa che va sotto il nome di politica. Nel migliore dei casi non ha utilità alcuna; nel peggiore è il modo ideale per farsi riempire la bacheca di puttannate a cui poi tocca dare (faticosa) risposta. Altri poi hanno già commentato in modo esauriente le scelte comunicative di Enrico Letta, sicché il rischio di passare per plagiaro è assai concreto. In estrema sintesi, segnalo qui di seguito le incongruenze, gli errori e i veri e propri crimini che i più avveduti e competenti hanno già segnalato: ammesso e non concesso...

Quanto è grande la Golia?

By on Mar 31, 2022 in Comunicazione

Leggo che Jannik Sinner, giovane predestinato del tennis italiano, si è dovuto ritirare da un match appena iniziato per via delle vesciche al piede. Quella del piede è una vecchia storia. Pare colpisca, ricordate? prevalentemente gli eroi. Il piede graveolente del povero Filottete. Quello del generale Garibaldi (“La palla è penetrata a tre linee al di sopra e al davanti del malleolo interno: la ferita ha una figura triangolare a lembi lacero-contusi del diametro di mezzo pollice circa”). Per non parlare del più celebre, il tallone cantato da Omero. La triste storia del giovane Jannik mi fa venire in mente un motto chiosato persino più della più tetragona delle maionesi. La storia che dio (variante: il demonio) starebbe nei dettagli. Wolfram Eilenberger la ricostruisce narrando l’avventura umana di Aby Warburg, francamente assai più angosciosa di quella del luminoso Jannick. (La...