Se Narciso è pure cinico

By on Gen 4, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

Eccellente la puntata di 8 e mezzo dell’altra sera. Ospiti delle Gruber lo psicoanalista Massimo Recalcati e la scrittrice Lidia Ravera, che nonostante sia stata prestata alla politica (da qualche mese è assessore alla cultura della Regione Lazio) riesce ugualmente a dire cose intelligenti. Dalle prostitute adolescenti di Roma al concetto di trasgressione, desiderio e falsificazione del desiderio che – privo di norme e di limiti – diventa puro consumo, alla morte del padre e al rifiuto dei padri di assumere l’onere che tale ruolo richiede, sino al feticcio della giovinezza, al consumo del corpo e dei corpi quando altro non c’è da offrire per avere identità e valore, la strategia mortifera che tenta di allontanarte l’idea della nostra condizione di esseri mortali. (Narci-cinismo, il neologismo proposto da Recalcati in chiave clinica, indica la malattia della nostra epoca: l’età del...

In questo Stato (2)

By on Gen 3, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

Secondo l’ultima rilevazione Nielsen il 97% degli italiani con più di 16 anni possiede un cellulare; il 62% ha uno smartphone. Penetrazione della classe di prodotto come si dice in gergo, che pone l’Italia tra i primi paesi al mondo per l’utilizzo dei telefoni intelligenti. Peccato che un’altra indagine, altrettanto autorevole, compiuta dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico evidenzi che un italiano su quattro non abbia mai (o quasi mai) usato un computer. (il computer, come la zappa, richiede un minimo di pratica per essere maneggiato decentemente). Se la matematica non è un’opinione come diceva Totò, il 35% delle italiche genti possiede due (o più telefoni cellulari) ma il 25% delle persone comprese nella fascia d’età tra i 16 e i 65 anni non ha mai preso in mano un mouse. Non facciamone come al solito un dramma: poichè nell’arte della comunicazione tipo...

Perché sto con Caterina

By on Dic 30, 2013 in Comunicazione, Contemporaneità

Dobbiamo essere grati a Caterina Simonsen per molte ragioni. La sua vicenda diventando la nostra ci costringe a riflettere su due fenomeni strettamente correlati: il rifugio nel pensiero magico e il timore per tutto ciò che, anche lontanamente, profuma di scienza. Questa mattina ascoltavo a radio Capital l’intervista alla ricercatrice di Genova malata di sclerosi multipla; con garbo e senza alcuna animosità nei confronti di Caterina, argomentava l’inutilità della sperimentazione sugli animali sostenendo la necessità di personalizzare in massimo grado le terapie, punto d’arrivo questo a cui tende la medicina moderna sfruttando le differenze genetiche per comprendere il funzionamento delle malattie negli esseri umani. Una tesi, va ricordato, sostenuta da tempo da tutta la comunità scientifica. Il punto di discordanza riguarda quindi l’inutilità e la pericolosità della sperimentazione su...

Chiare lettere

By on Dic 29, 2013 in Comunicazione, Contemporaneità

“Senza la stampa indipendente io e la mia bambina saremmo due delle innumerevoli vittime ignote e ignorate” ha affermato Alma Shalabayeva secondo quanto riportato da Adriano Sofri su “La Repubblica” di sabato 28 dicembre. Se non se ne parla non è accaduto; se si tace non esiste. E anche quando se ne continua a parlare e la documentazione è copiosissima e indiscutibile come nel caso dei campi di sterminio nazisti, ci sarà sempre qualche perverso o debole di mente che proverà a negare l’evidenza. Ma parlarne, nel senso di dare pubblica testimonianza del fatto e dei responsabili, è la prima arma contro l’abominio e l’ingiustizia. Questo fatto non so se più ridicolo o scandaloso della signora kazaka consegnata contro la sua volontà dalle autorità italiane ai servizi segreti del suo paese, mi hanno fatto tornare in mente le vacanze di Capodanno di qualche anno fa. Ospite di un amico...