Gelato popolare

By on Giu 12, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

Si parla di lavoro, ma la passione di MB è la musica. Così, nel corso di un colloquio telefonico mi invita a cercare sul Voi Tubo una certa Amy Stewart. “Cantante e donna fantastica, sentirai” raccomanda. Naturalmente vado (qualsiasi cosa pur di non lavorare). Trovo e clicco. Parte lo spottone. E’ un video Algida, di quelli con l’orso scemo (fateci caso, sarà perché si stanno per estinguere, ma gli orsi della pub – dalla mentina in poi sino al Vodafone di “relaaax” – sono particolarmente scemi). Nello spottone che guardo con occhio medusato c’è un lui seduto al bar insieme a una lei. Il lui ha lo sguardo da triglia abbondantemente morta. Più stinto e banale di un agrimensore di Foggia (mi perdonino i foggiani tutti), si accompagna incomprensibilmente ad una creatura femminile dall’aspetto attraente e pure intelligente (sembra una californiana che abbia studiato filologia a...

E stia un po’ fermo per favore!

By on Mag 28, 2014 in Comunicazione

E’ sempre utile, e molto spesso pure divertente, leggere i giornali del “giorno dopo”. Quando chi ha perso – la partita, il portafoglio o le elezioni – si dà da fare come può per dare una spiegazione. Oppure, caso classico italiano, per negare risolutamente i fatti. Il caso del giorno, premio Ignobel della retorica farlocca, credo che questa volta l’abbiano vinto i sondaggisti. Come raccontavo qualche puntata fa, fare previsioni elettorali nel nostro paese è (molto) più difficile che altrove. Per la semplice ragione che gli italiani spesso votano turandosi il naso, vergognandosi delle scelte compiute nel segreto dell’urna. Di conseguenza ne fanno le spese la qualità delle previsioni e degli stessi exit-poll, i cui esiti sfiorano il ridicolo. E’ un mestiere difficile, difficilissimo, quello del sondaggista elettorale. Ma qualcuno lo deve...

Sondaggi d’opinione

By on Mag 16, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

Anche oggi ho letto con la consueta attenzione l’amaca di Michele Serra. Però stavolta qualcosa non torna. Cita i dati di una ricerca americana sul razzismo, consapevole che si tratta di un sondaggio schematico, di quelli che si limitano a chiedere se si è “pro” o contro” e il quesito riguarda ebrei, mussulmani e rom. Invece di evitare come la peste il trappolone di un sondaggio palesemente insensato, il solitamente lucido Serra ci casca in pieno e interpreta. E poichè ovviamente (ovviamente!) tra gli europei i peggiori saremmo noi insieme ai greci e ai polacchi, l’interpretazione è tra le più stucchevoli: più si è poveri e più si è razzisti, più si è malmessi e più si ringhia contro lo straniero eccetera eccetera. Probabilmente Serra ha ragione sul legame esistente tra miseria materiale e miseria morale. Ma quando le domande di un sondaggio sono imbecilli...

Una questione di fiducia

By on Apr 28, 2014 in Comunicazione, Contemporaneità

La filosofa, semiologa, psicoanalista e molte altre cose ancora Julia Kristeva ha pubblicato nei giorni scorsi su “La Repubblica” un breve scritto sull’Europa. O meglio: sul tema della depressione in Europa. Chi conosce le sue opere sa bene quanto solitamente sia ardua la sua scrittura, ma in questo caso almeno, il suo pensiero fluisce limpido e immediato. Quando un paziente depresso ci chiede aiuto – sostiene la studiosa di origine bulgara – il primo obiettivo terapeutico è la ricerca dell’autostima perduta e il dialogo (si noti: dialogo) verte sul senso d’inadeguatezza che il paziente avverte. Così bisognerebbe fare, sostiene la Kristeva, anche per il “paziente Europa” per aiutarlo a uscire dalla depressione in cui è caduto. Semplice, no? E pure sensato: cos’altro ha del resto fatto Franklin Delano Roosevelt, il più grande...