Sul caso Cucchi non ci sarebbe molto da dire. Caso mai molto da fare. Quando una persona viene privata della libertà da parte di un organo dello Stato legittimato a farlo, dovrebbe essere più garantita dei tre porcellini nella casa di quello furbo costruita con i mattoni. E’ questa la differenza sostanziale (una delle) che discrimina la civiltà dalla barbarie, le Società nate dalla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo dai totalitarismi. Ma Cucchi era solo un piccolo spacciatore ed è morto. Stando alle foto, non di raffreddore. Ma se si parla di Cucchi – ed è una fortuna per noi tutti e per la salute della nostra democrazia – il merito va alla sorella Ilaria. Che con incredibile tenacia chiede verità. Ilaria Cucchi mi fa venire in mente un’altra donna, l’Antigone sofoclea. Come Antigone Ilaria Cucchi non esita a sfidare l’autorità e il senso...