Mi è capitato recentemente di leggere, di nuovo come se fosse la prima volta, asserzioni tipo “i fondamentali del marketing non sono cambiati” immediatamente contraddette due righe dopo da un gesuitico “nell’era digitale è necessario ripensare le strategie di marketing”. Ci penso mentre obtorto collo mi avvio all’ingresso Ikea nella seconda missione compiuta nell’arco di 5 giorni pronunciando sottovoce le parole dell’eroico patriota Amatore Sciesa. Come tutti i boomer dotati di buon senso, nutro un’ormai consolidata antipatia nei confronti della catena svedese. Detesto il suo business model quanto la logica che governa il dedalo dei suoi spazi. Tuttavia è l’uso ideologico del costrutto concettuale che governa il suo posizionamento che mi da insopportabilmente sui nervi. Fateci caso, è dal lontano 1989 – quando le mamme erano ancora giovani e a Berlino i muri cadevano come le...