Retorica tarocca: l’uomo di paglia

By on Feb 1, 2015 in Comunicazione

L’uomo di paglia, ovvero “straw man argument” come dicono negli Stati Uniti, è una classica tecnica della retorica farlocca. Accade quando l’avversario fa il furbo taroccando l’argomentazione del suo contendente. La tecnica è tra le più usate anche nei nostri tallk show da mezza tacca, che personalmente non seguo più da anni; consiste sostanzialmente nel riportare scorrettamente (assurdamente?) l’argomentazione dell’avversario, stravolgendola nel senso e nel significato sino a renderla caticaturale o parodistica. Ma soprattutto – e qui sta il tranello – la tecnica dello ” straw man” attribuisce implicitamente, mettendoglieli in bocca, concetti e parole che l’avversario non si è mai sognato di pronunciare. (Esempio: Antonio sosteneva che sarebbe stato necessario investire più risorse nella sanità pubblica. Camillo...

Sta scherzando Mister Feynman!

By on Gen 28, 2015 in Comunicazione

Di cosa parliamo quando apriamo la chiusa dei denti? Perchè, sempre più spesso (nei  dibattiti, discussioni, confronti pubblici) chi compete impiega invece della retorica classica  la più nefasta delle sue varianti, vera arma di distrazione di massa, ovvero la retorica farlocca? (Ho raccolto 24 tipologie di retorica taroccata. 24 esempi di come, sviando il discorso, si impedisce alla gente di capire i fatti, i problemi, le soluzioni e soprattutto le responsabilità. Un bel guaio, in democrazia…) Prima di proporvi qualcuna tra le più gustose delle 24 varianti, in questa puntata trovate un esempio paradigmatico di retorica farlocca da convegno tratto da “Sta scherzando Mister Feynman!” (edizioni Zanichelli). “Partecipava al convegno anche un sociologo, che aveva preparato e distribuito in anticipo la propria relazione. Cominciai a leggerla e sgranai gli occhi: non...

Umano, troppo umano?

By on Gen 27, 2015 in Comunicazione, Contemporaneità

Come è accaduto al Natale e al giorno di Pasqua, la festa della famiglia e della resurrezione trasformati in pop-up pubblicitari, anche il Giorno della Memoria ha già subito un’irreversibile metamorfosi. La conferma l’abbiamo dai palinsesti telivisivi, zeppi di programmi di genere: film, documentari, talk-show e concerti dedicati alla Shoah. Come qualcuno molto più autorevole di me ha affermato l’anno scorso, il Giorno della Memoria non riguarda (non dovrebbe riguardare) gli ebrei, costantemente costretti a non smettere di ricordare: gli attentati di cui sono oggetto in Europa – Marsiglia, Bruxelles, Parigi – comunque non glielo consentirebbero. Il Giorno della Memoria è per noi. Per i così detti gentili e per tutti i “non-ebrei” – musulmani, atei, buddisti, scintoisti, animisti… – che popolano la Terra. Siamo noi che non...

Sottomissione familiare

By on Gen 25, 2015 in Comunicazione, Contemporaneità

Con la precisione da entomologo che lo contraddistingue, anche oggi Michele Serra infilza un nuovo esemplare nella sua – e putroppo nostra – collezione di bestialità. Questa volta è il turno di Mario Adinolfi che con vivo sprezzo del ridicolo nei giorni scorsi aveva pubblicamente affermato: “La moglie sottomessa cristiana è la pietra fondante su cui si edifica la famiglia”. Purtroppo ciò che Serra ha omesso di raccontarci è il percorso di Adinolfi*. Questo signore, definito il “nuovo guru degli arci-cattolici”, non proviene da una congrega di ultra-lefebvriani, ma assai più banalmente dal PD, il partito che come la RAI contiene di tutto e di più (Da questa vicenda se ne deduce che la rottamazione, intesa come metodologia e prassi di liberazione della sinistra italiana dalle incrostazioni castali, dalle lobby piccole e grandi e dalle persone che con...