Apro sull’ipone “Good Morning Italia”, la rassegna stampa quotidiana a cui mi ha abbonato VM la salvifica e misericordiosa, e tra le notizie di ordinaria bestialità m’imbatto in un rilancio da “Internazionale”. Tracey Thorn musicista (non mi chiedete cosa suoni) afferma di nutrire nei confronti della cosiddetta mindfulness, ovvero l’attenzione consapevole che si sviluppa attraverso la meditazione, sentimenti contrastanti. E chi se ne frega, potrebbe essere il più che ragionevole commento se la conclusione non fosse la seguente: “meditare è utile ma non rinunciamo alla rabbia”. A ben pensarci, è vero: siamo diventati una generazione di meditatori. Laddove le nostre “meditazioni” hanno assunto il (comodo) significato di pratiche finalizzate alla contemplazione di sé con particolare riguardo al proprio personale ombelico. (Ciascuno possiede il proprio, ad eccezione – forse – del...