La settimana scorsa all’Istituto Schiapparelli, una scuola superiore di Milano, si è svolta una lezione sull’Isis e le ragioni dello scontro tra sunniti e sciti tenuta da due giornalisti del Corsera. Giunti al termine, il giornalisti consigliano agli studenti la lettura di un saggio (Vali Nasr, La rivincita sciita). Dalle ultime fila si alza una ragazza piccolina, velo in testa, che con tranquilla fermezza afferma come non ci sia niente da comprendere né da leggere oltre al Corano, e di come non ci sia nessun conflitto tra sunniti e sciti (sic). E’ scritto tutto lì, sostiene, non c’è bisogno di leggere altri libri. Applausi vivissimi dei suoi coetanei mussulmani. Silenzio di tomba da parte dei ragazzi nostrani, com’era prevedibile ignoranti come capre. Nei giorni successivi mi è capitato di leggere un articolo su Tommaso d’Aquino. Fu proclamato santo nel 1323, dopo un periodo in cui le...