“Mi occupo di comunicazione” è una perifrasi abbastanza orribile, ma questo faccio. O cerco di fare, sin quando non è la comunicazione a occupare me in senso letterale. Quante volte in questi giorni siamo stati occupati dall’orrido cazzeggio statuario? Giornali, internet, social, televisione. Pure un incredibile “Otto e mezzo”, nel corso del quale ho malgré moi condiviso e ammirato le argomentazioni di uno statuario Sgarbi, una volta tanto autentico “Re delle capre”. E ancora oggi l’orrenda menata della statue coperte, dello scaricabarile, della caccia ai responsabili, trova il suo bravo spazio. Così, passa sotto silenzio l’ennesimo barcone che affonda, i piccini annegati, la gabella danese e gli ottantamila espulsi dalla pur civilissima Svezia. E’ trascorsa, beninteso inutilmente, pure la Giornata della Memoria. Un solo dato di rilievo: la coraggiosa, inedita e temo inascoltata,...