Sono tanti i modi per suicidarsi. Quello scelto da Yukio Mishima il 25 novembre del 1970 è indubbiamente tra i più spettacolari anche se si svolse nel chiuso di una stanza. Cercando di onorare l’antico rituale, Mishima fece seppuku. Purtroppo la cosa non riuscì del tutto; il discepolo che avrebbe dovuto tagliargli la testa dopo che lui si era squarciato il ventre, pare mancasse per ben due volte il colpo e fu perciò sostituito nella bisogna da un terzo. Non ci sono più i samurai di una volta, verrebbe da dire. (La foto di Yukio Mishima poco prima di darsi la morte, assiso sul balcone intento ad arringare i militari vestito con una divisa in stile lift-boy del Grand Hotel che si era disegnata lui stesso, la trovate qui.) Il modo in cui il nostro amato paese tenta di ammazzarsi, è invece sempre lo stesso. Come si suicida un piccolo paese che, pur investendo due cocomeri e un peperone in...