Rottami

By on Apr 5, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Sto vivendo un momento felice dal punto di vista professionale. Non certo per la qualità dei margini – quelli crescono meno dei capelli di Donald Trump – ma per via dei giovani (con una g sola) con i quali ho la fortuna di lavorare. Hanno la metà dei miei anni, qualcuno persino meno. Sono capaci e preparati. La loro etica del lavoro farebbe sorridere di contentezza anche il signor Weber. Sono determinati e competenti. Sono appassionati e sentimentali. E resi assolutamente cinici riguardo alla Polis e al concetto di Polis secondo Hanna Arendt (“significativo è il soffermarsi di Hannah Arendt sulla definizione aristotelica di uomo come zōon politikon, in essa è infatti presente la concezione greca della politica, intesa come bios politikos, come un vivere politico che non rappresenta una semplice dilatazione della vita privata ma un nuovo ordine d’esistenza fondato su ciò che, a parte le...

1988

By on Mar 19, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

La seconda notizia pubblicata oggi da Good Morning Italia, la più intelligente rassegna stampa via app che io conosca, riguarda l’accordo raggiunto dalla UE con la Turchia. Un passo in avanti che apre all’Unione nuove e interessanti attività nel commercio di carne umana, per non parlare della promessa di “accelerare” ad Erdogan le pratiche di ingresso nell’allegra compagnia. Ma non è questo il tema del post, ovviamente; delle schifezze compiute dalla politica europea si occupano con ben altra autorevolezza gli organi di stampa che noi italiani continuiamo a non leggere. O forse non abbiamo mai letti. L’argomento di oggi è l’aritmetica e la conoscenza dei dati di base. Da qualche settimana mi diletto a tormentare amici e conoscenti (ma anche perfetti sconosciuti) con le seguenti domande: quanti sono gli abitanti della UE oggi? quanti sono i paesi europei che aderiscono alla UE? quanti...

La famiglia è importante

By on Mar 16, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

La ragione era di tipo economico dicono i dirigenti. Ma aver scelto per la squadra dei giovanissimi, ragazzi di 12-13 anni, maglie di colore fucsia si è rivelata una pessima idea. Si è passati in fretta dagli sfottò agli “insulti omofobi”, come si dice nel gergo politicamente corretto. A dare dei froci ai ragazzini sono stati i rivali, giovinotti poco più grandi. Naturalmente nessun “adulto” (dirigenti, allenatori, genitori) ha preso le distanze né assunto qualche responsabilità (La notizia completa, ammesso che abbiate voglia di approfondire le schifezze, la trovate qui). Un episodio che fa da corollario al caso Sarri-Mancini che conferma, ammesso che ce fosse bisogno, lo stato penoso in cui versano i nostri circuiti educativi. Il mio amato edicolante di Città Studi, interista illuminato e allenatore per diletto di squadre di ragazzini, ha deciso di mollare il colpo dopo quarant’anni...

Pare

By on Mar 7, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Pare che, addetti ai lavori a parte, la notizia interessi solo quelli come me che vivrebbero di pane e giornali. (Il pane magari guarnito da un po’ di paté; i giornali pensati bene e scritti meglio). La notizia è che il Gruppo Espresso-La Repubblica si sposa con la Stampa e il Secolo XIX. Nasce un agglomerato editoriale le cui vendite rappresentano il del 55% del mercato. Un mercato sempre più asfittico: dai 6 milioni di copie vendute sino a qualche anno fa, si è arrivati ai 3 milioni attuali di cui il 20-25% pare sia rappresentato da abbonamenti digitali. Pare, poiché nel mondo dell’editoria tirature, diffusioni, vendite e rese sono dati affidabili quanto l’onorabilità delle matrone romane nell’età dell’Impero. Unirsi è tuttavia una scelta sensata e soprattutto inevitabile: i costi di un’impresa giornalistica sono divenuti insostenibili stante la costante moria di lettori; e la...