Harold Bloom o dell’antinomia

By on Apr 30, 2016 in Comunicazione, Letteratura

Probabilmente solo Harold Bloom riesce nell’impresa di essere universalmente noto e contemporaneamente perfettamente sconosciuto. E ancora: solo Bloom è detestato a sinistra quanto a destra e al centro, ammesso che queste definizioni spaziali abbiano ancora senso (personalmente ritengo che sì, e molto). Infine, probabilmente solo Harold Bloom è universalmente noto pur se la più parte dei suoi detrattori non ha letto le sue opere. Interessante, vero? Ma direi soprattutto emblematico. E’ un classico detestare (un film, un romanzo, un saggio…) senza averli mai visti o letti. Né tantomeno studiati, cosa di cui sarebbe il caso nei confronti di Bloom visto  che di mestiere è studioso di storia delle letterature. Perché è interessante (meglio: importante) riflettere su Bloom e sulle sue convinzioni estetiche? (e di converso quindi, perché è il caso di continuare a leggere questa madeleine)...

La prevalenza del cretino 2

By on Apr 29, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Pare incredibile, eppure il tasso di imbecillità collettiva continua a lievitare neanche fosse una pizza impazzita. Non bastassero le disgustosità austriache, il clerico-fascismo polacco, l’autoritarismo ungherese (lascio perdere le follie ottomane, ché le turcherie non sono, non sono mai state e mai saranno “Europa”) adesso ci si mettono pure gli inglesi, nella fattispecie i laburisti inglesi nella loro versione attuale. La storia è ben riportata qui dall’ottimo servizio del Post.it Per chi non abbia il tempo né la voglia di fare click, riassumo: per l’ennesima volta ci vediamo servita l’ennesima (disgustosa) minestra antisemita da parte di chi, credendo di sostenere il popolo palestinese, ha affermato che la soluzione del problema consisterebbe nel “trasferire Israele negli Stati Uniti”. L’autrice della cretineria, la signora Naz Shah, una delle poche donne musulmane che hanno un...

Per colpa di chi?

By on Apr 22, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

“Che frase, che giro di note sono state le tue ultime, Lisa? Che musica ascoltavi, in cuffia, ieri mattina?” Si chiede Concita De Gregorio oggi sulla prima pagina di Repubblica. “Dieci minuti prima delle otto, è tardi è tardi, devo correre” continua poi il pezzo dedicato alla sciagurata ragazza travolta dal treno. Mi chiedo se quello della De Gregorio, nota alle cronache per aver dato il colpo di grazia al già periclitante giornale fondato da Antonio Gramsci nel corso della sua infausta direzione, quando riuscì (con successo) a trasformare L’Unità in un supplemento di Hello Dolly, sia giornalismo o melassa per cameriere guatemalteche, la nuova categoria antropologica che ha recentemente sostituito la casalinga di Voghera; se il glorioso quotidiano fondato da Eugenio Scalfari non stia a sua volta subendo una trasformazione genetica, una macumba da notte dei morti vivendi. Non che...

Vox populi

By on Apr 20, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Il 26 aprile del 1986, sabato, era una bella giornata di primavera. Non ricordo se andammo al parco Forlanini quel giorno oppure quello dopo, o se entrambi. La ex-corta che mi somiglia non aveva ancora un anno, e il pascolo sui prati era una sorta di must allora come oggi. Alle ore 1,23 di quel giorno “una nuvola di materiale radioattivo fuoriuscì dal reattore di Cernobyl e ricadde su vaste aree intorno alla centrale, contaminandole pesantemente… In breve tempo le nubi radioattive raggiunsero anche l’Europa orientale, la Finlandia e la Scandinavia con livelli di contaminazione via via minori, toccando anche l’Italia, la Francia, la Germania, la Svizzera, l’Austria e i Balcani…”. Le raccomandazioni sanitarie sconsigliavano di dare latte ai bambini, mangiare formaggi freschi e ortaggi a foglia larga. (Il particolare della “foglia larga” mi fa venire in mente la conclusione delle...