Nel banale linguaggio markettaro, imitatorio sicché in costante ritardo rispetto alla realtà, un tempo si definiva segmentante un fenomeno che mettesse in condizione di separare (e quindi) riconoscere; Se avessi in dono la magica arte di Mosè chiamerei spartiacque quegli eventi, accadimenti o fatti (nella lingua italiana, avverte il Tommaseo, non esistono sinonimi) che ci mettono in condizione di esercitare la distinzione. La legge sulle unioni civili votata dal Parlamento italiano è uno di questi (eventi, accadimenti o fatti) spartiacque. Costringe a schierarsi. A scegliere. A pronunciarsi. Riproponendo, con buona pace di chi ne sostiene la sparizione, la distinzione tra conservazione e progresso, innovazione e reazione, cambiamento e staticità. Nell’attesa che gli inevitabili berci sfumino sino a placarsi, è forse di qualche interesse ragionare non tanto sugli schieramenti...