E’ successo da un giorno all’altro. I nomadi che con ineffabile sedentarietà costellavano il paesaggio urbano, sono improvvisamente spariti. Basta percorrere una qualunque delle vie che tradizionalmente presidiavano, per constatare che non c’è più traccia di loro davanti alle postazioni destinate a rinforzare simbolicamente i più arcaici sensi di colpa in chi mangia, ha mangiato, dà per scontata la nutrizione periodica. Insomma, davanti alle panetterie, bar tabacchi, alimentari in genere, la vecchia laida sdraiata a terra non porge più la mano; neppure la più giovane (bimbo in braccio come da copione) sollecita il passante con il rituale “ciao capo”. Merito di Salvini parrebbe che no: per fortuna nostra e del pur valido popolo Rom, al momento non risulta ancora sindaco di Milano. Segno ultimativo di crisi come la fuga – mi perdonino i sinti per l’inevitabile accostamento – dei topi...