La misteriosa scomparsa degli zingari a Milano

By on Mag 8, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

E’ successo da un giorno all’altro. I nomadi che con ineffabile sedentarietà costellavano il paesaggio urbano, sono improvvisamente spariti. Basta percorrere una qualunque delle vie che tradizionalmente presidiavano, per constatare che non c’è più traccia di loro davanti alle postazioni destinate a rinforzare simbolicamente i più arcaici sensi di colpa in chi mangia, ha mangiato, dà per scontata la nutrizione periodica. Insomma, davanti alle panetterie, bar tabacchi, alimentari in genere, la vecchia laida sdraiata a terra non porge più la mano; neppure la più giovane (bimbo in braccio come da copione) sollecita il passante con il rituale “ciao capo”. Merito di Salvini parrebbe che no: per fortuna nostra e del pur valido popolo Rom, al momento non risulta ancora sindaco di Milano. Segno ultimativo di crisi come la fuga – mi perdonino i sinti per l’inevitabile accostamento – dei topi...

Quelli che hanno la bocca ma non i soldi

By on Mag 2, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

“C’hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane, ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame”. Così cantava Fabrizio De André in “La mia ora di libertà”, una delle sue (poche) canzoni non del tutto riuscite. Forse anche i giudici della Cassazione la conoscono. Hanno annullato la condanna per furto inflitta dalla Corte di Appello di Genova a uno straniero senza fissa dimora sorpreso a rubare un pezzo di formaggio e una confezione di würstel, valore complessivo 4 euro e 7 centesimi. “Il fatto non costituisce reato”, ha affermato la Cassazione. Non è punibile chi ruba al supermercato piccole quantità di cibo per far fronte alla “imprescindibile esigenza di alimentarsi”. Che il cibo sia un diritto, che nessuno – ma proprio nessuno – debba patire la fame, dovrebbe essere un’ovvietà. Evidentemente serviva una sentenza a...

Harold Bloom o dell’antinomia

By on Apr 30, 2016 in Comunicazione, Letteratura

Probabilmente solo Harold Bloom riesce nell’impresa di essere universalmente noto e contemporaneamente perfettamente sconosciuto. E ancora: solo Bloom è detestato a sinistra quanto a destra e al centro, ammesso che queste definizioni spaziali abbiano ancora senso (personalmente ritengo che sì, e molto). Infine, probabilmente solo Harold Bloom è universalmente noto pur se la più parte dei suoi detrattori non ha letto le sue opere. Interessante, vero? Ma direi soprattutto emblematico. E’ un classico detestare (un film, un romanzo, un saggio…) senza averli mai visti o letti. Né tantomeno studiati, cosa di cui sarebbe il caso nei confronti di Bloom visto  che di mestiere è studioso di storia delle letterature. Perché è interessante (meglio: importante) riflettere su Bloom e sulle sue convinzioni estetiche? (e di converso quindi, perché è il caso di continuare a leggere questa madeleine)...

La prevalenza del cretino 2

By on Apr 29, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Pare incredibile, eppure il tasso di imbecillità collettiva continua a lievitare neanche fosse una pizza impazzita. Non bastassero le disgustosità austriache, il clerico-fascismo polacco, l’autoritarismo ungherese (lascio perdere le follie ottomane, ché le turcherie non sono, non sono mai state e mai saranno “Europa”) adesso ci si mettono pure gli inglesi, nella fattispecie i laburisti inglesi nella loro versione attuale. La storia è ben riportata qui dall’ottimo servizio del Post.it Per chi non abbia il tempo né la voglia di fare click, riassumo: per l’ennesima volta ci vediamo servita l’ennesima (disgustosa) minestra antisemita da parte di chi, credendo di sostenere il popolo palestinese, ha affermato che la soluzione del problema consisterebbe nel “trasferire Israele negli Stati Uniti”. L’autrice della cretineria, la signora Naz Shah, una delle poche donne musulmane che hanno un...