Bandiera bianca

By on Ott 13, 2016 in Comunicazione

Com’era facilmente prevedibile, la “campagna referendaria” dilaga occupando progressivamente tutti gli spazi, Col risultato che i fatti, ovvero la riforma in sé e per sé, appaiono sempre più sfocati e lontani e gli eserciti del Sì e del No ingrossano le loro fila di sempre più improbabili predicatori. Anche i pochi luoghi di norma riparati come “Otto e mezzo”, sono ormai stabilmente presidiati da conversatori che un tempo avremmo benevolmente collocato nella categoria bar sport. La tracimazione iniziata dalla tv prosegue in radio, conquista gli spazi digitali, Facebook in primis, e staziona stabilmente sulle prime pagine dei quotidiani: quanto appare lontana, irraggiungibile, la data del 4 dicembre… Il direttore di Repubblica, non contento di aver giubilato Adriano Sofri e dato libero sfogo a Concita De Gregorio – la giornalista che riuscì a trasformare l’Unità, il quotidiano...

Pensare solo ai soldi non è una buona idea

By on Set 28, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

“Occidente senza utopie” (“Il Mulino”, 11,9 euro) è il lavoro di Massimo Cacciari (filosofo) e Paolo Prodi (storico) dedicato all’Europa. In spiccioli, la tesi sostenuta dagli autori è che sbiadito ogni progetto utopico, il declino del nostro continente non deriva solo dalla corruzione delle regole e delle istituzioni, ma quale “conseguenza di una crisi di civiltà”. Parola questa che da sempre (Krisis, Saggio sulla crisi del pensiero negativo da Nietzsche a Wittgenstein, Feltrinelli, 1976) agita la mente Cacciari. Forse perché non sono uno storico e neppure un filosofo di professione, provo un’istintiva diffidenza per espressioni quali “crisi di civiltà” e “fine della storia”. Penso che la (comunque difficile) comprensione dei caratteri di un’epoca – età, stagione o civiltà –  richieda un minimo di distanza, come se i milioni di fatti che costituiscono l’insieme della realtà presa in...

Il sorriso di Franti

By on Set 27, 2016 in Comunicazione

Confesso, ammesso che le mie confessioni abbiano un minimo interesse, di non aver visto nessuno dei film di Checco Zalone. Ne ha fatti quattro. se non sbaglio. Di non averlo mai seguito su Zelig: nel periodo in cui compariva, avevo smesso di guardare Zelig. Di aver detestato come una zanzara in camera da letto la sua canzone “Siamo una squadra fortissimi”. Confesso che di lui mi piace quasi niente, non il corpo, il volto, la pronuncia. Neppure la mimica m’aggrada. A parte un’apparizione in una libreria Feltrinelli a Bari in cui fingeva una “unrequested” nel corso della presentazione di un libro di De Gregori. Si è messo a cantare “Gli uomini sessuali” costringendo il Francesco al duetto. Irresistibile. Lo Zalone intendo. Pure il testo mi è sembrato intelligente perché cattivissimo. E viceversa. E con questo credevo di aver archiviato la pratica. Tanto, mi son detto, i grandi...

Gli spari sopra

By on Set 23, 2016 in Comunicazione, Contemporaneità

Nonostante l’insensata sproporzione tra l’esigua velocità dei veicoli e lo spaventoso rumore delle sirene, noi siamo tra quelli che non sparano sulla Croce Rossa. Bisogna tuttavia ammettere che la Ministra Lorenzin (orrendo neologismo che viola l’intimità della lingua italiana fin nei più profondi recessi) gli spari se li va a cercare. Non contenta di aver scupolosamente seguito la regola dorotea dello scarica barile – interpretato in questo caso dalla signora Daniela Rodorigo, la sfortunata (eufemismo) Direttora della Comunicazione da 220 mila euro l’anno – rilascia anche dichiarazioni del tipo: “basta polemiche, contano i fatti” e “c’è tanta gente che aspira al mio posto”. La Ministra ha ragione, contano i fatti: sarebbero imbarazzanti se non fossero vergognosi. Ed è indubbiamente vero che c’è molta “gente” che aspira al suo posto, suo nel senso che ora è occupato da lei...