Per lungo tempo ho abitato FB per dovere di ruolo con la beata ingenuità di chi è convinto di condividere il proprio diario solo con gli amici e con i conoscenti veri. Come sarebbe poco credibile un macellaio vegano, così lo è un comunicatore senza profilo social, e quindi avevo aperto il mio bravo account in chiaro. Confesso che già allora ero orripilato da gattini e fregnacce, anniversari e ricorrenze, ma riuscivo a contenermi e l’apertura delle pagine avveniva su blande frequenze quindicinali. Poi FB è cambiato. E sono cambiato pure io. Nel senso che il social più diffuso al mondo è diventato uno specchio del mondo irrinunciabile ormai anche per le imprese. Da social personale (e diciamolo: pure assai cazzaro) è diventato molto più di Linkedin il posto ideale (va be’, “ideale” tra virgolette) per le aziende. Il perché è più semplice di un sillogismo di Salvini: su FB trovi qualunque...