La giovinezza del Generale De Gaulle

By on Dic 20, 2016 in Comunicazione

Ancora a proposito di comunicazione, il solo baluardo contro l’odio. Le bufale più pericolose, le notizie inesatte se non del tutto false, sono quelle diffuse da giornale (da una fonte) autorevole. Lo spiega un articolo del mai abbastanza elogiato Post.it. La spiegazione è semplice e, una volta tanto, persino intuitiva. Se può essere facile per il lettore avveduto non cadere nella trappola di testate (invento) tipo “Famiglia pagana”, “Donna antiquata” piuttosto che “Il matto quotidiano”, dove già nel titolo si palesa la fakkaggine, più arduo è scoprire la puttanata se a servirvela in tavola è, poniamo, il Frankfurter Allgemeine piuttosto che il New York Times. Eppure accade più frequentemente di quanto si pensi. Lasciando stare la malafede e le manie da complotto, la ragione va cercata nel taglio dei costi delle redazioni e nella fretta; bisogna produrre di più (più notizie) per più...

Cacca?

By on Dic 11, 2016 in Comunicazione

Nel corso di un’intervista al quotidiano cattolico belga Tertio, Papa Francesco ha dichiarato che i media devono essere “limpidi, molto trasparenti, e non cadere nella malattia della coprofilia, che è voler sempre comunicare lo scandalo, comunicare le cose brutte, anche se siano verità. E siccome la gente ha la tendenza alla malattia della coprofagia, si può fare molto danno”. Il Papa ha poi criticato aspramente persone e media che puntano a esaltare lo scandalo attraverso la disinformazione. Dunque i media coprofili, ovvero gli amanti dello sterco, servirebbero piatti fumanti ai coprofagi, ovvero i mangiatori di sterco. Un’accusa tutt’altro che infondata anche se parziale. Nonostante l’impegno profuso da molta stampa italiana, nell’attività coprofila i media “ufficiali” contano infatti sempre meno; basti pensare che la gara di vendita tra “Corriere” e “Repubblica” segna continui...

Valda, così piccola e così verde

By on Dic 7, 2016 in Comunicazione

Adesso che la storia infinita sembra stia per finire, e la folla dei gioiosi revenant si accomoda sugli strapuntini televisivi, mi ritorna in mente una storia di tanti anni fa. Sul finire dei ruggenti ’70 il sottoscritto, fresco di laurea e in cerca di un destino più che di un’occupazione, faceva il garzoncello in una piccola ma agguerrita società di consulenza. Uno dei primi lavori riguardava l’organizzazione di una convention di vendita per un brand di largo consumo; il garzonato consisteva nel supportare il lavoro di un consulente anziano di indubbio sapere e competenza ma dal carattere abbastanza sgradevole. Erano gli anni in cui l’advertising nella costruzione dei commercial sperimentava (o faceva finta di) nuovi linguaggi e nuovi schemi narrativi. Uno di questi, indubbiamente tra i più divertenti, prevedeva l’adozione della comicità surreale supportata da interpreti di grande...

Non è che un inizio (speriamo)

By on Nov 26, 2016 in Comunicazione

Inevitabilmente, inesorabilmente, il tema di comunicazione di ieri, di oggi e molto probabilmente pure di domani, è la morte fisica di un uomo già morto da un pezzo. Col tutto il corollario di memorie, ricordi, interviste che servono a riempiere le pagine cartacee e digitali, e in più di un caso a tirare fuori dal freezer il vetusto opinionista che ripete ormai da vent’anni la stessa opinione (ogni riferimento al pur valido Gianni Minà non è casuale). Eppure la vera rivoluzione, o se preferite la vera notizia rivoluzionaria, non è la morte di un rivoluzionario fallito, del carceriere di sogni e utopie, di omossessuali e poeti (non necessariamente in quest’ordine) ma del coraggio di una persona che – per la prima volta se non vado errato – pubblica nome e cognome dei propri aguzzini. Laura Boldrini, con buona probabilità il più modesto Presidente della Camera nella storia dell’Italia...