Rue Beaubourg

By on Feb 5, 2017 in Comunicazione

Dopo sei anni dall’inizio del cantiere e un mare di polemiche, Renzo Piano aveva dichiarato: “Il Centre dev’essere il primo monumento della rivoluzione culturale che consiste nel rimettere in discussione tutti i criteri della bellezza: è un edificio che serve a porre delle domande, non a dare delle risposte”. Siamo nei primi anni ’70, il “Centre” è il “Centre national d’art et de culture Georges-Pompidou”, chiamato più semplicemente Beaubourg dal nome di una via limitrofa. Credo non ci sia bisogno di spendere molte parole sul ruolo che il Beaubourg ha conquistato: luogo di incontro, di documentazione (la biblioteca con più di 400.000 volumi) di informazione culturale (mostre temporanee e mostre permanenti) luogo di intrattenimento, di socializzazione e di piacere. Ma anche, se non soprattutto, “oggetto architettonico” che ha sancito l’inizio di una stagione nuova (e...

Effetto Cottard

By on Gen 28, 2017 in Comunicazione

Una persona che mi vuole particolarmente bene nonostante me, mi ha fatto un regalo che unendo il dono alla sorpresa vale doppio. L’altro giorno il mio amato filippino mi consegna sorridente un pacco Amazon; l’etichetta indicava il mio nome e non quello della ex-corta che mi somiglia, nota utente compulsiva dell’orrido Bezos. (nel dubbio la chiamo: il rispetto della posta altrui è una regola persino più aurea dei capelli di Trump; ma è proprio per me). Apro il pacco e, epifania inattesa, c’è un dono strabellissimo: il saggio di Tomaso Montanari “La libertà di Bernini”! Non l’ho ancora letto, e la lettura richiederà tempo e impegno: non è un livre de chevet, si tratta di un poderoso lavoro scientifico basato su vent’anni di studi e ricerche che rovescia la tesi tradizionale del Bernini artista organico al potere. Ma prim’ancora di aprirne una sola pagina, questo dono mi consente di...

Pensieri autonomi

By on Gen 23, 2017 in Comunicazione, Filosofia

Già dalla prefazione si comprende che Maurizio Ferraris dev’essersi divertito più che abbastanza nello scrivere “L’imbecillità è una cosa seria” (Il Mulino, 12 euro). L’ironia, la capacità di unire registri diversi esplorando la cultura “alta” e quella “bassa”, in questo perfetto sodale di Eco, rendono estremamente stimolante la lettura anche dei suoi scritti più ostici. Teorico del realismo positivo (“È banale dirlo, ma conviene non dimenticarlo: è la realtà che salva, non l’illusione”) insegna Filosofia teoretica all’Università di Torino dove dirige il Laboratorio di ontologia). Ferraris sostiene che “ogni epoca ha i suoi tromboni, così come ha i suoi bugiardi, i suoi furfanti, e ovviamente i suoi imbecilli”. Impossibile dargli torto: e infatti l’agile volumetto mette insieme una quantità di imbecillità assortite dove, ad esempio, Popper è in buona compagnia insieme a Rousseau...

Il pensiero solido del mondo liquido

By on Gen 11, 2017 in Comunicazione

L’apparentemente inspiegabile successo di Zygmunt Bauman in questi giorni sulla Rete – citato “come una pop star” scrivono – è in realtà assai facilmente spiegabile. Il filosofo di origine e scuola polacca (incredibile quanti pensatori di valore abbia donato al Novecento questo piccolo e sciagurato paese) ha personificato il grande e inesausto bisogno di padri in un’epoca come la nostra che i padri (e in generale le figure guida) prima le ammazza e poi ne piange il vuoto. Un ruolo, quello di Bauman, temo vissuto attraverso la sua figura di meraviglioso anzianissimo piuttosto che grazie ai suoi scritti; dubito fortemente che siano molti coloro i quali siano giunti in fondo alle sue opere (parliamo di 500.000 copie complessivamente vendute in Italia) difficili e complesse come sempre accade ai lavori di valore: siamo un paese di bevitori d’etichette, sicché altrettanto temo accada con i...