Settimana ricca nel teatro della comunicazione. Aprono le danze le anticipazioni di un giornalista che non sarà ricordato per verticalità di postura. Un ministro della Repubblica avrebbe fatto pressioni all’ad di una banca (privata) affinché acquistasse un’altra banca (altrettanto privata) in palese difficoltà. Immediato plauso dei colleghi su Facebook, da tempo divenuto OUFI (organo ufficiale frustrati d’Italia). Coro: dimissioni, dimissioni! (Alle minacce di querela, segue immediata rettifica: le “pressioni” diventano “interessamento”, sia pur in presenza di un qual certo “profumo massonico”) Tre giorni dopo, la Serracchiani se ne esce con un’affermazione semplice sino all’ovvietà: lo stupro commesso da un rifugiato a cui è stata data ospitalità è più grave (degli altri stupri) perché ad un delitto se ne somma un altro, ovvero il tradimento dell’ospitalità. Alla tradizionale orgia...