Il trasgressivo marito della moglie del (futuro) Cesare

By on Apr 25, 2017 in Comunicazione

Mi ero ripromesso di seguire l’ottimo consiglio di Arturo C., un amico di faccia-libro. La cosa migliore da farsi era non commentare i commenti. Il silenzio come atto di buon gusto, suggeriva. Ma la questione dell’età che separa Macron dalla moglie è diventata (inevitabilmente?) un marcatore. E la comunicazione se n’è impadronita rapidamente e, purtroppo come sempre accade, impunemente. Prima alcune “firme” di professionisti che usano disinvoltamente Facebook non comprendendo (non volendo comprendere) che il privato è pubblico, oggi come non mai, e si abbandonano ghiottamente a facezie tra la caserma e il casino (“chiediamolo alla mamma di Macron cosa ne pensa del suo matrimonio” etc. etc.). Lazzi che sul loro giornale non si permetterebbero (non verrebbero loro permessi). Poi ieri sera a Otto e mezzo sollecitato (titillato, stimolato, vellicato nelle parti va da sé più basse) da una...

Sapori nel tempo

By on Apr 19, 2017 in Comunicazione

La mia palestra è piccola. Nel piccolo spogliatoio della mia piccola palestra ci fa compagnia la musica di una radio. Trasmette ininterrottamente solo musica voglio-morire-qui-presto: Nino D’Angelo, Toto Cutugno, Riccardo Cocciante… Qualcuno sostiene sia una scelta dettata dalla necessità di ridurre al minimo i tempi di permanenza- (Altri sostengono sia puro sadismo dei gestori). Oggi sono stato fortunato. Terminato il lavoro per tenere insieme il ginocchio sinistro, mi sono beccato la Gianna. “Bello, bello e impossibile” cantava. “Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale”. La canzone è del 1986. Quell’anno esplodeva Cernobyl. La ex-corta che mi somiglia compiva un anno. “Con gli occhi neri e il tuo sapor mediorientale”, dicevamo. A parte l’attacco d’invidia provato al Museo Nazionale di Atene per le Kouroi del periodo arcaico, il mio interesse (e di conseguenza la mia...

I ragazzi cioè

By on Mar 16, 2017 in Comunicazione

La buona notizia di ieri sera, oltre agli gli exit poll olandesi, è che stavo in mezzo a un sacco di ragazze e ragazzi giovani, ma giovani veramente. La cosa più sorprendente è che si parlava (si discuteva) di politica mica di gattini su internet. Io, il solo anziano del mazzo, mi sono limitato ad ascoltare, occasione da non perdere se vuoi imparare qualcosa. Linguaggi novecenteschi quelli dei ragazzi; nel loro lessico infarcito di “allora” e “cioè” la facevano da padrone parole come “fede”, “impegno”, “responsabilità”, “cambiamento”. (Per chi non mi conosce, disambiguo subito: no, non mi trovavo ad un incontro degli Avventisti del Settimo Giorno). Al buon umore di ieri sera, diciamo pure all’ottimismo, ha fatto riscontro la riflessione di stamattina. Con il consueto ritardo ho preso finalmente in mano il numero di sabato scorso de la “Lettura”. Un ottimo articolo di Sergio Romano...

Rincominciamo

By on Mar 2, 2017 in Comunicazione

Con il consueto ritardo che si dedica alle cose marginali, oggi ho finalmente “preso in mano” come ama dire l’amica VG il numero dell’Espresso di domenica scorsa. Il cui acquisto non è stata una scelta, ma un’imposiziione come accade da molti mesi. All’interno, insieme al panegirico sul ritrovato ruolo della carta stampata e al peana autoreferenziale su quanto bello-insostituibile-rinnovato sia il settimanale medesimo, chi trovate a pagina 50 se non l’immarcescibile fondatore Eugenio Scalfari? Sotto un titolo in rosso alla Adriano Pappalardo (“Rincominciamo”) due paginette del Direttore ripropongono (per la quarantaseiesima volta) la storia della nascita, la crescita, il trionfo e la recente malattia del giornale. Che si conclude con una perla: “Una sola cosa è certa per chi deve oggi celebrare L’Espresso” scrive Scalfari parlando a nuora perchè suocera intenda: “Da quando il...