L’uomo di Omaha padrone del tempo

By on Ott 8, 2017 in Comunicazione

Non so niente di Borsa, e ignorando l’immagine fantastasmatica è quella di un luogo oscuro e minaccioso dal quale conviene stare alla larga. L’ultimo rapporto risale a una trentina d’anni fa; avevo quattro spicci e con l’aiuto di un solerte promotore finanziario si sono volatilizzati che neanche la luce. Una conferma della Prima Legge della Borsotica (“il capitalismo è il sistema più efficace per separare gli imbecilli dal loro denaro“) testimoniata quotidianamente dal dilagare dei cazzabbubboli per fare trading on-line comodamente seduti sul cesso di casa. Inutile forse dire che di Warren Buffet sapevo le cose che sanno tutti, cioè monate: è nato in Nebraska, il suo fondo ci ha il nome stravagante di una contea del Regno Unito, è il secondo uomo più ricco al mondo, ha 87 anni, gli sta sulle balle Donald, e ai suoi tre figli ha già annunciato che...

Cucciolo d’uomo?

By on Lug 1, 2017 in Comunicazione

Il mio amore per Renzi è tardivo. E come gli amori dell’età adulta, serenamente critico. Proprio perché gli riconosco il coraggio di cui è invece fisiologicamente priva una classe “dirigente” impegnata solo a durare, non gli perdono (non gli perdono più) errori di comunicazione grandi come autobotti. La comunicazione – aziendale, pubblicitaria, istituzionale, politica – è sempre il risultato di una riflessione, di un pensiero. Razionale, coerente, progettuale; oppure, come avviene purtroppo nella stragrande maggioranza dei casi, dettato dalla pancia. O peggio da consigliori modesti sino all’inadeguatezza. La comunicazione politica è, molto spesso, strumentale. E’ inevitabile. Non mi scandalizzo, è ovvio sia così. Il messaggio che Renzi ha sentito la necessità (il dovere?) di esprimere sul bambino inglese malato senza speranza, mi ha sbigottito. Credo e spero sia stato mal consigliato,...

Tempo d’esami

By on Giu 23, 2017 in Comunicazione

Pare che quest’anno il 94% degli studenti sia stato ammesso agli esami. Pare anche che la probabilità di passarlo sia altissima. Praticamente non si boccia nessuno. Leggo anche di transumanze truffaldine verso istituti dove la promozione sarebbe ancora più facile, praticamente garantita. Questo avverrebbe a Napoli città abituata ai miracoli. Nella stagione degli esami tutti gli anni i giornali dedicano agli esami di maturità molto spazio: le materie, i temi, la prova di matematica allo scientifico, i brani di latino e di greco. Con i commenti, le memorie (ah signora mia, sapesse ai miei tempi!) l’immancabile canzone di Venditti e tutte le altre che sono seguite, i tremori e i timori, e le foto delle belle scolaresche a capo chino intente sulle sudate carte (oh mio dio, quanto poco tempo ci resta!). Peccato che i giovani non leggano i giornali che neppure i loro padri leggono più....

Scopri il tacchino!

By on Mag 17, 2017 in Comunicazione

Non c’era certo bisogno di Mad Men per comprenderlo, anche se la serie ha rafforzato il concetto. Fare il mestiere del pubblicitario non è esattamente come cantare il gregoriano o stampare libri in braille. Giurare e spergiurare il falso, mutare opinione nello spazio di un mattino, cambiare casacca (leggi: brand) abbandonandola per servirne una più lucrosa, sono gli atti tipici (più che tipici: costitutivi) del secondo mestiere più antico del mondo. Tutti caballeros e contemporaneamente tutti puttane per un pugno di dollari in più (ma anche per un solo pugno e basta). Tuttavia, è stata forte la sorpresa, quando aprendo la sempre meno amata “La Repubblica” il giornale che presto smetterò di comprare, a pagina 24 è apparso il faccione di Hiroshi Kato. Fondo nero, foto bianco/nero virato seppia, head-line turchina; la quale urla (sì, urla: c’è il punto esclamativo) “scoprite la mia storia...