I piccioni del signor Fan

By on Apr 1, 2020 in Comunicazione

David Ogilvy, uno dei più importanti teorici dell’approccio scientifico alla pubblicità degli anni’50, affermava che fare marketing consista nel dire la verità in modo attraente. Da allora il marketing è evoluto nelle forme e modalità che tutti conosciamo: rare le campagne basate sul concetto di verità, per non parlare di quelle che si distinguono per eleganza. Il video che mostra le argomentazioni del signor Urbano Cairo, impegnato a motivare (eufemismo) i propri dirigenti, è sintomatico come la tosse per il Corona, evento funesto che il sagace patron di RCS Media Group intende sfruttare a dovere. Così fan tutti? E’ questa la cifra culturale della nostra imprenditoria? Certo che no. Giorgio Armani e il duo Fedez-Ferragni, giusto per fare un esempio, hanno saputo trasformare in modo intelligente e solidale lo stress da Corona (il loro, in nostro) in opportunità: le loro consistenti...

Sigmund Freud alla luce di Netflix

By on Mar 26, 2020 in Comunicazione

Ho visto la prima puntata della serie tv “Freud” trasmessa da Netflix. Diciamo subito che il giovane Sigmund impegnato nella caccia a un serial killer in compagnia di un ispettore e una sensitiva, c’entra con quello reale come la marmellata sui garganelli. Neppure Vienna, sordida e cupa come una qualsiasi Gotham City, ha nulla a che fare con la città di Francesco Giuseppe: alla fine del secolo nella capitale dell’impero austroungarico la gaiezza festaiola si sposava mirabilmente con la più sofisticata ricerca artistica, scientifica e culturale. Netflix ci propone invece una Vienna che assomiglia terribilmente (nel senso letterale) alla Londra untuosa di nebbia e smog di Jack lo Squartatore. (Il crimine, e non c’erano dubbi in proposito, la produzione lo commette nei confronti del povero Freud, descritto come un cocainomane disposto anche alla truffa pur di sostenere le sue tesi...

È nera

By on Gen 30, 2020 in Comunicazione

Con la parola “creatività” si finisce spesso col far confusione. Ad esempio la si attribuisce a contesti come la pubblicità che invece hanno assai poco a che fare con la facoltà creativa in senso stretto. Secondo la Treccani, creatività significa “virtù creativa, capacità di creare con l’intelletto, con la fantasia”. La pubblicità, in modo particolare le forme più coinvolgenti e convincenti, non crea nulla: né con l’intelletto e neppure con la fantasia.  La pubblicità imita. Annusa l’aria, identifica e poi sceglie una pista. L’interpreta e la cavalca, a volte con spudorata intelligenza, assai più spesso con morbosa banalità formale. Diciamo quasi sempre. La pubblicità, come la buona vecchia DC che ormai solo gli anziani ricordano, non vorrebbe a priori scontentare nessuno; il suo sogno è piacere a tutti, donne, uomini, bambini, adolescenti, anche se l’oggetto del narrare è una colla...

In Goude we trust

By on Gen 7, 2020 in Comunicazione

La storia delle merci è stata spesso scritta come storia del desiderio, un sentimento persino più forte dei bisogni primari, un tetto sulla testa, la pancia piena, uno straccio a protezione dal freddo. Quando accade le merci diventano desideri condivisi e, a differenza degli individui che le ambiscono, assumono tratti che le distinguono dalla folla delle altre merci. Non tutte le merci, solo quelle che compiono l’impervio percorso che le trasforma in brand e dona loro personalità e caratteri unici e memorabili. Inutile dire che è un evento raro: statistiche USA segnalano che il rapporto di trasformazione di un’idea in prodotto di successo sia di uno a un milione. Ma, attenzione, un prodotto di successo non è (ancora) un brand, e non è affatto detto che lo possa diventare. Come le persone, i brand possono essere stimolanti o noiosi, conservatori o innovatori, barocchi oppure...