“Hypocrite lecteur, – mon semblable, – mon frère!”

By on Apr 24, 2020 in Comunicazione

Tanto tempo fa, diciamo un secolo circa, scrissi un libro. L’argomento riguardava il perimetro del mio lavoro. Dopo aver vinto le resistenze dell’editore lo intitolammo “La rosa e il giardiniere”. Metafora tratta dall’arte della floricultura per indicare il rapporto che corre tra i brand e coloro che dovrebbero averne cura. Risparmio ai dodici sfaccendati che hanno il garbo di seguirmi la differenza che corre tra un brand e un prodotto; diciamo solo che nelle intenzioni dei progettisti i brand sono (o dovrebbero essere) come le persone: dotati di carattere, morfologia e financo fisiologia unici e distintivi. I brand di successo, ovviamente. Creare un brand che possa avere una ragionevole probabilità di successo è impresa difficile quanto educare un individuo a diventare persona, ovvero autenticamente sé stesso. Riguardo ai brand, studi di settore calcolano che su mille nuovi prodotti...

Non pane e neppure brioches

By on Apr 11, 2020 in Comunicazione

Demagogia è una parola sfortunata. In origine significava “arte di guidare il popolo” ma rapidamente si trasforma in “pratica politica tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro aspirazioni con promesse difficilmente realizzabili”. Così che, fatalmente, il regime politico basato sulla demagogia “rappresenta la forma corrotta della democrazia o una simulazione di questa”. (Sulla demagogia Luciano Canfora ha pubblicato un’interessante libretto per i tipi di Sellerio). Di demagoghi è purtroppo pieno il mondo, in particolare quello politico. Al punto che ci abbiamo fatto il callo e la cosa non stupisce più di tanto. La reazione è assai diversa se l’artefice di una dichiarazione che ci appare demagogica è persona che consideriamo degna di fede, informata e documentata riguardo a ciò che sostiene, propone o più semplicemente auspica. È il caso dell’articolo di Michele...

I piccioni del signor Fan

By on Apr 1, 2020 in Comunicazione

David Ogilvy, uno dei più importanti teorici dell’approccio scientifico alla pubblicità degli anni’50, affermava che fare marketing consista nel dire la verità in modo attraente. Da allora il marketing è evoluto nelle forme e modalità che tutti conosciamo: rare le campagne basate sul concetto di verità, per non parlare di quelle che si distinguono per eleganza. Il video che mostra le argomentazioni del signor Urbano Cairo, impegnato a motivare (eufemismo) i propri dirigenti, è sintomatico come la tosse per il Corona, evento funesto che il sagace patron di RCS Media Group intende sfruttare a dovere. Così fan tutti? E’ questa la cifra culturale della nostra imprenditoria? Certo che no. Giorgio Armani e il duo Fedez-Ferragni, giusto per fare un esempio, hanno saputo trasformare in modo intelligente e solidale lo stress da Corona (il loro, in nostro) in opportunità: le loro consistenti...

Sigmund Freud alla luce di Netflix

By on Mar 26, 2020 in Comunicazione

Ho visto la prima puntata della serie tv “Freud” trasmessa da Netflix. Diciamo subito che il giovane Sigmund impegnato nella caccia a un serial killer in compagnia di un ispettore e una sensitiva, c’entra con quello reale come la marmellata sui garganelli. Neppure Vienna, sordida e cupa come una qualsiasi Gotham City, ha nulla a che fare con la città di Francesco Giuseppe: alla fine del secolo nella capitale dell’impero austroungarico la gaiezza festaiola si sposava mirabilmente con la più sofisticata ricerca artistica, scientifica e culturale. Netflix ci propone invece una Vienna che assomiglia terribilmente (nel senso letterale) alla Londra untuosa di nebbia e smog di Jack lo Squartatore. (Il crimine, e non c’erano dubbi in proposito, la produzione lo commette nei confronti del povero Freud, descritto come un cocainomane disposto anche alla truffa pur di sostenere le sue tesi...