La buona notizia della settimana sono due. Maurizio Molinari non è più direttore di Repubblica; contestualmente John Elkann fa un passo di lato e si limiterà a fare l’azionista di riferimento. Molinari, lo ricordo per chi non è come me lettore epifanico dell’amata Rep, assunse la direzione nell’ormai lontanissimo aprile del 2020. Passato per le mani prima di Mariolone Calabresi (immediata conseguenza: perdita di Adriano Sofri) e poi in quelle di Carlo Verdelli, colpevole forse di aver confuso il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari con la Gazzetta dello Sport, il giornale faceva letteralmente schifo. Tra svarioni, refusi, notizie bucate e ondeggiamenti che al confronto il ponte del Titanic era più saldo della coda di una scimmia, la testata che aveva gloriosamente sorpassato il Corrierone perse nell’ordine autorevolezza, lettori, copie e (di conseguenza) quattrini. Questi ultimi in...